Un nuovo rogo nella pineta: torna l’incubo di tre anni fa

Su un’area di 800 metri le fiamme alimentate dai “piumini” dei pioppi

I vigili del fuoco
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Domenica 19 Maggio 2024, 09:03

Sono tornate le fiamme nel cuore verde della Pineta dannunziana, stavolta nei comparti 3 e 4, quelli più frequentati, che ospitano fra l’altro il laghetto delle papere. I vigili del fuoco sono stati a lungo impegnati, a partire dalle 15 di ieri, per domare le fiamme che con tutta probabilità sono state alimentate dai cumuli di “piumini” prodotti in questo periodo da fioritura e impollinazione dei pioppi. Da chiarire, ovviamente, la natura accidentale o dolosa dell’innesco. L’area interessata dal rogo si estende per circa 7-800 metri quadrati ed è caratterizzata dalla presenza di vegetazione di sottobosco e da alberi di alto fusto, in prevalenza pioppi e pini marittimi.

LE OPERAZIONI

A dare l’allarme sono stati i residenti della zona, che vivono la riserva naturale come risorsa ambientale di inestimabile valore, ma anche come elemento caratterizzante dell’appartenenza al rione Pineta, praticamente una città nella città dai fortissimi tratti identitari. Poco dopo l’ora di pranzo una densa colonna di fumo nero è stata vista alzarsi dalla zona del laghetto. Subito si è materializzato l’incubo del primo agosto di tre anni fa.

I vigili del fuoco sono intervenuti nel giro di pochissimi minuti, con due squadre e personale addestrato per interventi in contesti del genere. Sul posto, a seguire, sono arrivate anche le forze dell’ordine, per i necessari accertamenti sulla natura dell’incendio, anche alla luce del precedente dell’estate 2021. Il rogo è stato domato in poco più di un’ora; sono poi iniziale le operazioni di bonifica, di monitoraggio dei focolai silenti e di rimozione del materiale bruciato. A preoccupare sono le condizioni degli alberi raggiunti dalle fiamme, la cui condizione di salute sarà monitorata nel corso dei prossimi giorni. Presente a tutte le operazioni anche l’assessore al verde Giovanni Santilli. Presto per tracciare un bilancio esatto dei danni subiti dal patrimonio verde della riversa naturale, che appaiono però sensibilmente più contenuti rispetto alla devastazione nel comparto 5 e in parte del 4.

IL PRECEDENTE

Proprio in questi giorni sono iniziate, non senza polemiche da parte di comitati e associazioni, le operazioni di rimozione degli scheletri dei pini distrutti dal rogo del primo agosto 2021. Si tratta di un migliaio abbondante di enormi tronchi, fra pini irrimediabilmente morti e altri da rimuovere per ragioni di sicurezza. Parallelamente, dopo il lungo periodo di attesa suggerito dai tecnici, è iniziata anche l’opera di rinaturalizzazione spontanea della pineta, con la comparsa di decine di germogli di pino, ai quali ovviamente si aggiungeranno i nuovo alberi messi a dimora. Ciò che viene contestato, anche se il Comune è fermo nel ribadire la correttezza dell’intervento, è sia la modalità dell’intervento ad alto impatto in un’area dall’equilibrio ancora precario, sia la sorte della massa di legname rimosso.

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