«Al ragazzo – si legge negli atti della Squadra mobile – venivano legati i polsi o le caviglie durante le attività svolte in palestra, lanciati addosso oggetti in aula, anche alla presenza degli insegnanti che intervenivano cacciando fuori dalla classe gli autori». Secondo l’accusa il terzetto di bulli, approfittando dell’assenza dell’insegnante avevano mostrato alla vittima che stava mangiando, una corda con nodo scorsoio: «Questa è l’ultima cosa che ti mangi» avrebbero detto. Più tardi, sempre secondo l’accusa i tre ragazzi hanno legato la corda ad un piede della sedia, dove era seduto il giovane studente, e tirandola a sé lo avevano fatto cadere a terra, procurandogli contusioni medicate al Pronto soccorso. I giovani indagati sono assistiti dagli avvocati Maria Teresa Di Rocco, Monica Badia e Marco De Paulis.
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