Magurean Ion sarebbe a capo di una pericolosa banda criminale che gestiva il racket della prostituzione stradale sui marciapiedi di Montesilvano e Pescara, ed era destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Pescara nel 2014 a seguito delle indagini condotte dai carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di Montesilvano diretti dal tenente colonnello Massimiliano di Pietro, e coordinate dal pm Andrea di Giovanni. L’indagine nello stesso anno, aveva consentito l’arresto di altri sette cittadini rumeni e di due persone domiciliate a Pescara e Roseto degli Abruzzi, tutte responsabili del reclutamento di giovani rumene avviate alla prostituzione ed alle quali venivano procurati appartamenti, abiti ed ogni forma di assistenza, appropriandosi dei proventi dell’attività di meretricio. Il Magurean, tuttavia, era riuscito a sottrarsi alla cattura grazie alla sua particolare scaltrezza ed abilità nell’imporre la propria personalità sugli altri sodali e nel sottrarsi ai controlli, noncurante delle indagini sviluppate nei suoi confronti senza soluzione di continuità anche dalle forze di polizia rumena. Per ben 5 anni si è reso irreperibile in ambito europeo assumendo diverse false identità, tra le quali le generalità di “Sipos Robert” fornite ai militari quando è stato sorpreso in un casolare sulle colline trevigiane, località ove aveva trovato dimora da alcuni mesi come bracciante agricolo. Anche se era solito spostarsi frequentemente tra la provincia trevigiana, la riviera pescarese ed il suo paese d’origine. Zone dove continuava a gestire i suoi “affari”.
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