A nulla sono valsi, dunque, i tentativi compiuti nei giorni scorsi da Verzella e Angieri, che si sono sottoposti volontariamente agli interrogatori, per provare ad alleggerire le rispettive posizioni. La Procura ha trasmesso gli atti al gup Gianluca Sarandrea, dinanzi al quale il 16 luglio prossimo si terrà l’udienza preliminare relativa all’inchiesta madre. Si tratta di un atto dovuto, legato al fatto che il fascicolo rappresenta documentazione rilevante anche sul fronte del filone principale dell’inchiesta. Successivamente il gup, qualora venisse presentata un’istanza di riunificazione dalle parti, potrebbe valutare se procedere in tal senso. Alla base dell’inchiesta bis, le cui indagini sono state condotte in larga parte dai Carabinieri forestali, c’è l’ipotesi che i sei imputati abbiano nascosto alla Squadra Mobile, che si occupò della fase iniziale dell’inchiesta, il brogliaccio delle segnalazioni ricevute il giorno della tragedia. L’obiettivo sarebbe stato quello di far sparire la telefonata effettuata dal resort, alle 11.38 del 18 gennaio 2017, dal cameriere Gabriele D’Angelo, che chiamò il Centro coordinamento soccorsi della Prefettura per sollecitare l’evacuazione dell’hotel e che invece morì sotto le macerie poche ore dopo.
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