Se tale depistaggio avviene occultando, danneggiando o alterando, anche parzialmente, un documento o un oggetto elemento di prova la pena può essere aggravata da 1/3 alla metà.
Si prevede il carcere da 6 a 12 anni, inoltre, se il fatto è commesso in relazione a delitti come associazioni sovversive, associazioni con finalità di terrorismo attentato contro il Presidente della Repubblica, devastazione saccheggio e strage o sequestro di persona a scopo di terrorismo o eversione, ma anche i reati concernenti il traffico illegale di armi o di materiale nucleare, chimico o biologico. Pena che, può essere diminuita dalla metà a 2/3 per chi si adopera a ripristinare «lo stato originario delle prove, dei luoghi o delle persone» alterate da chi vuole depistare. Il ddl, infine, innalza la pena per frode processuale (che da 6 mesi a 3 anni diventa da 1 a 5 anni) e prevede l'interdizione dai pubblici uffici per reati puniti con pene superiori a tre anni. «È una svolta storica, ora attendiamo che la legge venga approvata definitivamente entro il 2 agosto», esulta Paolo Bolognesi, deputato Pd e presidente dell'Associazione 2 agosto 1980, che nel 2013 presentò la proposta. Ma se il Pd plaude a un ddl che anche «atto di giustizia», Carlo Giovanardi (uno dei 3 astenuti) protesta: «in meno di 2 ore il dibattito in Aula è stato liquidato, vero depistatore è governo».
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