Durante l’Adunata nazionale degli Alpini, si erano resi responsabili di due aggressioni, di cui una brutale nei riguardi di due ragazzi aquilani, più giovani. Per questo motivo il Tribunale dell’Aquila, ha condannato recentemente alla pena di 3 anni di reclusione uno dei responsabili: un 20enne di origine albanese ma da tempo residente in città, assistito dall’avvocato Sonia Giallonardo del Foro dell’Aquila. Condanna, da precisare, destinata a cadere in prescrizione tra pochi mesi, tenendo conto del tempo necessario al giudice per il deposito della sentenza (90 giorni) oltre al preannunciato ricorso in Appello da parte dello stesso avvocato Giallonardo.
L’altro autore dell’aggressione, di 22 anni, cittadino colombiano anche lui residente in città, già da tempo ha definito la propria posizione, dopo aver aderito al rito abbreviato per ottenere uno sconto di pena.
Entrambi erano accusati, di aver aggredito e minacciato i due giovani aquilani nei pressi di una bancarella a Santa Maria Paganica nel maggio 2015.
L’aggressione, ricostruita dagli agenti della Squadra volante della Polizia, era avvenuta per futili motivi, forse dovuti all’abuso di sostanze alcoliche. Una violenza che all’epoca aveva provocato in città molto sdegno considerando il contesto di festa e di tranquillità che l’Adunata nazionale stava regalando in quei giorni agli aquilani con una festosa “invasione” di penne nere che ancora tutti ricordano con nostalgia. Solo per miracolo l’aggressione non si era trasformata in tragedia visto che ad un certo punto era saltato fuori anche un coltello e la minaccia: «Ti ammazziamo!».