Pescara, banditi armati sequestrano due minorenni in una minicar: salvati da un sms

Intervento lampo della Volante grazie ai messaggi di uno degli ostaggi al padre

Pescara, banditi armati sequestrano due minorenni in una minicar: salvati da un sms
di Patrizia Pennella
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Domenica 10 Dicembre 2023, 00:55 - Ultimo aggiornamento: 01:01

Quando si è trovato la lama del coltello spianata sotto gli occhi ha avuto paura. Tanta. E non ha opposto più di tanto resistenza quando il ragazzo che gli stava di fronte lo ha obbligato a piegarsi fino a entrare nel portabagagli della minicar sulla quale si trovava con un amico. Avevano fatto serata in un locale nella zona di Portanuova e si stavano preparando a tornare a casa. Erano le 2,30 di notte. A un certo punto la loro auto è stata bloccata da un gruppo di ragazzi, che avevano anche un atteggiamento particolarmente aggressivo. Due in particolare si sono avvicinati in maniera più spiccia. Tanto spiccia da prevedere l’uso di un coltello a serramanico per spaventare i due minorenni (uno ha sedici anni, l’altro diciassette) che si trovavano nella minicar.

Il diciassettenne è finito nel portabagagli, il sedicenne è stato letteralmente schiacciato all’interno dell’abitacolo, con i due che hanno iniziato a girare per la città.

Quali fossero le loro intenzioni non è ancora chiaro, ma una cosa è certa: non avevano fatto i conti con le risorse psicologiche del ragazzo che avevano chiuso nel portabagagli. Al quale non hanno pensato di togliere il cellulare.

IL TAM TAM
Temendo che potessero sentire la sua voce, il diciassettenne ha iniziato a messaggiare il padre, spiegando in quale situazione si era venuto a trovare. L’uomo ha chiamato il 113, dando immediatamente tutte le coordinate che aveva ricevuto dal figlio. Il ragazzo, infatti, oltre a chiedere aiuto ha iniziato, sempre in maniera estremamente silenziosa, a inviare i dati relativi alla posizione in cui si trovavano. Erano partiti dalla zona del porto e, dopo aver fatto qualche giro, si stavano avviando verso la stazione centrale. Ma questo gli operatori di centrale e due pattuglie che, coordinate dal dirigente Pierpaolo Varrasso, si erano messe all’inseguimento, potevano solamente intuirlo. Perché naturalmente le comunicazioni arrivavano con un lieve ritardo rispetto alla posizione effettiva. Ma il ponte papà-centrale operativa-volanti è stato efficace e, proprio nei pressi dell’area di risulta la minicar è stata localizzata e bloccata. Dei due aggressori a bordo ne era rimasto soltanto uno, che quando ha visto che le cose si stavano mettendo male ha cercato di liberarsi del coltello a serramanico che aveva ancora poggiato sulle gambe. Ma la manovra non gli è riuscita.

GLI SVILUPPI
I poliziotti hanno recuperato l’arma e hanno iniziato con l’identificare il diciottenne trovato alla guida dell’auto. Prima, però, hanno tirato fuori dal portabagagli l’altro ragazzo, quello che con i suoi messaggi è riuscito a mettere in moto tutta l’operazione di recupero. I minorenni hanno così potuto spiegare, almeno a grandi linee, cosa era successo: proprio il racconto e gli accertamenti degli investigatori, ancora in corso, dovrebbero essere utili a individuare anche la seconda persona coinvolta. Intanto il primo rapitore è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona in concorso e minaccia aggravata. La polizia ha a disposizione il tracciato percorso così come risulta dalla sequenza delle posizioni, ma ha a disposizione anche riprese delle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private presenti sul tragitto che iniziano a restituire in maniera più completa la dinamica della vicenda. Tutto servirà a capire anche dove e quando il secondo ragazzo sia sceso dalla macchina: una delle ipotesi è che si sia fatto lasciare nei pressi della propria abitazione. Intanto dovrà essere ascoltato anche il diciottenne arrestato.
 

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