Caso-Maniero:
i perchè di un dietrofront

Caso-Maniero: i perchè di un dietrofront
di Pierpaolo Marchetti
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Lunedì 12 Gennaio 2015, 09:08 - Ultimo aggiornamento: 09:19
PESCARA Ormai è chiaro: la normalità non abita da queste parti. Lo conferma lo spiacevole teatrino scatenato dalla cessione di Maniero poi rientrata. Con il passare delle ore è stato possibile ricostruire meglio, sia pure a grandi linee, i dettagli di un’operazione destinata a far discutere ancora molto a lungo. La trattativa è nata ed è stata definita tra mercoledì e giovedì, direttamente tra il presidente Sebastiani e il neo diesse siciliano Daniele Delli Carri. Con la supervisione di Alessandro Moggi, che è il nuovo procuratore di Maniero. Le cifre sono quelle già emerse ieri: 450.000 euro al Pescara per un cartelino che comunque a giugno si sarebbe liberato a parametro zero. Al giocatore un contratto di due anni e mezzo per una cifra di circa un milione di euro compresi i bonus. Sempre giovedì sera, i contratti e i documenti federali sono stati inviati al Pescara per la firma. (...) Malgrado questo, il presidente Sebastiani (e questo è davvero difficile da comprendere) venerdì va in televisione e garantisce che nessuno dei giocatori importanti lascerà il Pescara. (...) Sabato il presidente li rassicura: «A gennaio non si muove nessuno». Ma solo qualche ora dopo, gli stessi giocatori vedono arrivare Maniero che va a salutarli, con la valigia già pronta. Il giocatore sta già partendo, destinazione Napoli. Un salto a casa e poi, da Capodichino, il volo che domenica mattina deve portarlo a Catania. Arriva la rabbia dei tifosi e del tecnico Baroni. (...) A quel punto (torniamo a sabato sera) il presidente prende il telefono e chiama Delli Carri annunciando il dietro front. E adesso? Come se ne esce?
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