Niente visita a domicilio, medico a processo: è accusato anche di lesioni

Niente visita a domicilio, medico a processo: è accusato anche di lesioni (nella foto il Tribunale di Teramo)
di Teodora Poeta
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Sabato 6 Aprile 2024, 08:06

Niente visite ai pazienti, in un caso addirittura un’aggressione. Non ci sarà nessuna parte civile costituita contro L.D.S., il medico 60enne residente a Silvi ma al lavoro presso il servizio di continuità assistenziale di Notaresco, che proprio alla vigilia di Natale si era visto notificare dai Nas di Pescara una misura cautelare interdittiva dal pubblico ufficio per la durata di un anno poi ridotta a due mesi dai giudici dell’Appello. Né la Asl, né i pazienti che lo hanno denunciato, infatti, si sono presentati a processo per sperare, nel caso di un’eventuale condanna, di poter ottenere un risarcimento del danno. Il dibattimento si è aperto ieri davanti ai giudici del collegio (presidente Claudia Di Valerio) dopo la richiesta di giudizio immediato presentata dal pm Davide Rosati, lo stesso che aveva ottenuto nei confronti del medico la misura cautelare interdittiva.

L’accusa contestata è di tre episodi di rifiuto d’atti d’ufficio oltre ad un episodio di lesioni personali aggravate dall’aver commesso il fatto con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o ad un pubblico servizio, quello appunto di medico di un servizio di continuità assistenziale. Già calendarizzate le prossime due udienze durante le quali verranno sentiti tutti i testimoni dell’accusa, si tratta di chi ha seguito le indagini e delle parti offese.

Dopodiché toccherà alla difesa, sostenuta dall’avvocato Antonino Orsatti, chiamare altri pazienti che sempre in quei giorni si sono recati all’ex guardia medica di Notaresco, ma, al contrario, sarebbero stati regolarmente visitati da L.D.S.

Il penultimo episodio contestato al medico risale allo scorso 12 novembre quando il sanitario, secondo la denuncia del figlio di una paziente 97enne non deambulante, avrebbe rifiutato di visitare a domicilio l’anziana. In quell’occasione, però, il medico avrebbe aggredito fisicamente l’uomo, un 65enne, spintonandolo dalle scale dopo che quest’ultimo aveva suonato ripetutamente al campanello, provocandogli, così, una dorsalgia e una cervicalgia giudicate guaribili in 7 giorni. Nella prima imputazione, invece, che risale a gennaio dello scorso anno, il medico avrebbe visitato un ragazzo di 15 anni solo dopo l’arrivo dei carabinieri chiamati dalla mamma del minore. Per L.D.S. si tratta del secondo procedimento penale, ma anche per quanto riguarda gli eventuali provvedimenti adottati dalla Asl, con la quale il medico aveva un rapporto di convenzione, le decisioni dell’azienda sono state oscurate nonostante le direttive non lo prevedano proprio perché si tratta di un medico.

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