L'autopsia, la "nuova" cassa di cedro, il "giallo" dell'aereo: l'ultimo giorno di Messina Denaro all'Aquila tra tensioni e colpi di scena

Il feretro del super boss è partito alle 19.11 alla volta di Castelvetrano, dove arriverà in mattinata

Il feretro di Messina Denaro lascia l'ospedale dell'Aquila
di Stefano Dascoli
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Martedì 26 Settembre 2023, 23:56 - Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 08:45

L’AQUILA - L’autopsia, durata oltre 4 ore, il “cambio” della bara, il carro funebre nascosto per ore in un magazzino, il “giallo” del Falcon 900 atterrato all’aeroporto. L’ultima giornata del super boss Matteo Messina Denaro all’Aquila, prima del viaggio di ritorno verso Castelvetrano, per la tumulazione, è trascorsa tra tensioni e colpi di scena.

La città si è svegliata nuovamente con l’obitorio dell’ospedale “San Salvatore” blindato dalle forze di polizia. Al mattino la Procura dell’Aquila (nelle persone del capo facente funzioni, Stefano Gallo e della sostituto, Simonetta Ciccarelli), ha conferito all’anatomopatologo di Chieti, Cristian D’Ovidio, l’incarico di effettuare l’autopsia sulla salma dell’ex capo di Cosa Nostra, nell’ambito di un procedimento che - si saprà poi - è stato aperto, contro ignoti, con l’accusa di omicidio colposo, con l’acquisizione delle cartelle cliniche e della documentazione medica. Un atto tecnico, in qualche modo “preventivo” rispetto a possibili rigurgiti di carattere giudiziario che la vicenda potrebbe avere.

D’Ovidio è arrivato in ospedale di buon mattino e si è infilato nel piano interrato del nosocomio dove da giorni era stata allestita la sala per l’esame del cadavere. Le operazioni - senza un perito di parte della famiglia, che ha preferito non nominarlo - sono andate avanti fino a poco prima delle 17.

LE IPOTESI

Nel frattempo, all’esterno, da ore si susseguivano voci e indiscrezioni sulle modalità di rientro della salma a Castelvetrano. Fino a considerare le ipotesi - che comunque sono state tutte al vaglio - di utilizzare un traghetto da Napoli e persino un volo dall’aeroporto di Preturo. A questo proposito ha contribuito ad alimentare le voci su un trasferimento aereo l’arrivo sulla pista dello scalo dei Parchi di un Falcon 900 dell’Aeronautica militare (in foto), atterrato alle 16.50 e ripartito pochi minuti dopo. Alla fine, quello che qualcuno aveva ipotizzato potesse essere un “volo di Stato” per rimpatriare la salma del boss, in realtà era un semplice test in vista dell’arrivo, in città, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il prossimo 10 ottobre. Dunque solo una singolarissima coincidenza.

IL NASCONDIGLIO


L’altro “giallo” di giornata è stato quello del carro funebre. Partito da Campobello di Mazara e arrivato in città in mattinata, “allertato” per tempo dalle autorità. Il mezzo in ospedale non si è visto, rimanendo “coperto” nei dintorni per lunghissime ore. Con all’interno, altra novità, la bara di cedro che ha accolto le spoglie di Messina Denaro. Già, di cedro e non di frassino chiaro, perché alla fine la cassa “opzionata” dalla nipote di Messina Denaro, l’avvocatessa Lorenza Guttadauro, è rimasta nei magazzini dell’azienda funebre aquilana a cui era stata chiesta.

Dalla Sicilia, infatti, è arrivato il via libera - in un primo momento negato per ragioni di sicurezza - al trasporto della cassa di cedro.

L'ACCELERAZIONE

Finito l’esame autoptico è scattata la corsa il tempo per avviare il viaggio della salma: è parso chiara la volontà di "chiudere" l'operazione già in giornata. Gli agenti penitenziari, per loro stessa ammissione, erano pronti all’ennesimo turno notturno. Invece l’agenzia funebre aquilana ha ritirato il nulla osta in Procura e ha perfezionato la documentazione tra Questura e Comune. A quel punto è stato avvisato il carro funebre siciliano che è arrivato sul retro dell’ospedale, all’altezza del piano interrato dove c’è il deposito dei farmaci, intorno alle 18.30.

Messina Denaro, il carro funebre lascia l'ospedale dell'Aquila diretto a Castelvetrano

LA PARTENZA

Senza alcun parente al seguito, qualche minuto dopo le 19 è uscita la cassa con il feretro del boss, che alle 19.11 ha lasciato per sempre l’ospedale aquilano, dove l’ex padrino è rimasto dallo scorso 8 agosto, ricoverato prima un problema urologico, poi per un’occlusione intestinale e infine per essere accompagnato, senza accanimento terapeutico, alla morte, sotto sedazione profonda. E’ iniziato così l’ultimo viaggio che stamattina lo riporterà nella cappella di famiglia, a Castelvetrano. 

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