Elicottero 118 precipitato, funerali
a San Bernardino. Forse arriva Mattarella

Elicottero 118 precipitato, funerali a San Bernardino. Forse arriva Mattarella
di Stefano Dascoli
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Giovedì 26 Gennaio 2017, 18:09
L'AQUILA - Sabato si terranno i funerali, alle ore 14, nella basilica di San Bernardino dove verrà allestita, da venerdì pomeriggio, la camera ardente. Sarà l'arcivescovo dell'Aquila, monsignor Giuseppe Petrocchi, a celebrare l'ultimo saluto alle vittime del tragico schianto dell'elisoccorso del 118, in particolare gli abruzzesi Walter Bucci e Giuseppe Serpetti (aquilani) e, forse, il teramano Davide De Carolis. Ieri è circolata l'indiscrezione della possibile presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, ma senza trovare conferme in ambito istituzionale. Anche perché una simile evenienza imporrebbe una maxi organizzazione non semplice in una città già molto stressata da terremoti e maltempo. In ogni caso qualcosa in più si saprà dopo l'esecuzione di autopsie e ricognizioni cadaveriche. Di certo, come annunciato dal sindaco Massimo Cialente, sarà osservato il lutto cittadino nella giornata delle esequie.
I FAMILIARI
Fin dai primissimi momenti dopo la tragedia l'Asl, colpita duramente, si è preoccupata di fornire accoglienza ai familiari delle vittime. E' stato aperto uno spazio protetto con un team di 12 psicologi a disposizione per sostenerli. Il gruppo di psicologi, messi a disposizione dalla Asl e dall'associazione 180 amici L'Aquila, presieduta da Alessandro Sirolli, ha il compito di dare supporto psicologico alle famiglie.
LE STORIE
La commozione per la scomparsa di figure così preparate e dedite al soccorso è palpabile. Sono storie che si intrecciano quasi perfettamente con la storia recente della città, fatta di grande sofferenza e voglia di riscatto. Può aiutare a capire chi fosse Walter Bucci, il medico di 57 anni che era a bordo del mezzo, un messaggio che ha reso noto la figlia in Rete, datato 21 gennaio, probabilmente nei giorni in cui il padre era impegnato nelle operazioni di soccorso a Rigopiano: «Non sono né mi sento un eroe- scriveva Bucci- sono soltanto un medico che cerca di fare il proprio lavoro con coscienza e senso del dovere, fregandosene degli onori e dei soldi». Parole che oggi suonano come un testamento morale di enorme valenza. Bucci, originario di Rocca di Cambio, era tornato a lavorare in città dopo il sisma del 2009, dopo gli anni di servizio tra Marsica e Alto Sangro. Anche in quel frangente aveva dimostrato tutto il suo attaccamento alla città e al prossimo, prodigandosi senza sosta. Un segno, in qualche modo, di una città che nonostante le difficoltà non si è arresa e ha provato a rialzarsi. Un destino simbolicamente simile a quello di Giuseppe Serpetti, che invece dopo il sisma aveva trovato l'amore, con l'arrivo di due figli che erano diventati il perno della sua esistenza.
IL CORDOGLIO
«Ci stringiamo alla famiglia del collega Valter Bucci e di tutto l'equipaggio. In un momento in cui l'Italia guarda all'Abruzzo ferito dalle avversità ed i colleghi sono impegnati da giorni nella gestione delle emergenze, è ancora più forte il senso di condivisione per questo dolore che tocca tutta la categoria». Così il presidente dell'Enpam (Ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri) Alberto Oliveti ha commentato il tragico incidente. «Il nostro ente di previdenza e assistenza non farà mancare il proprio sostegno morale e materiale alla famiglia del medico scomparso mentre faceva il suo lavoro» ha concluso.
«L'ennesima tragedia che si abbatte sull'Abruzzo lascia sgomenti per il susseguirsi di eventi catastrofici nel giro di pochi giorni. L'elicottero precipitato ieri ha colpito dritto al cuore il mondo del soccorso sanitario avanzato, coinvolgendo professionisti che soltanto il giorno prima erano operativi nella zona della valanga che ha travolto l'Hotel Rigopiano». Lo hanno affermato in una nota le associazioni di anestesisti-rianimatori Aaroi-Emac, Siaarti e Siared. «Ci preme sottolineare - afferma Alessandro Vergallo, presidente di Aaroi-Emac - il valore di tutti coloro che ogni giorno, senza clamori ma con altissima professionalità, mettono a disposizione le proprie competenze nell'emergenza, e lavorano con abnegazione nelle situazioni più difficili e più a rischio». «Esprimiamo il nostro comune cordoglio per tutte le vittime e per le loro famiglie - aggiunge Antonio Corcione, presidente Siaarti -. Questa disgrazia ci addolora ancora di più al pensiero dell'impegno senza sosta, in questi giorni, daparte di tutti gli operatori dell'emergenza, medici e non, per salvare quante più vite possibile». «Siamo particolarmente vicini - conclude Adriana Paolicchi, presidente Siared - a tutti i soccorritori colpiti da quest'ennesima sciagura, che hanno avuto la forza di tornare immediatamente in prima linea».
Stefano Dascoli
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