L’Aquila, ricostruzione nel convegno Lions: “Ritornare a vivere le case con una memoria condivisa”

L’Aquila, ricostruzione nel convegno Lions: “Ritornare a vivere le case con una memoria condivisa”
di Daniela Rosone
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Sabato 23 Novembre 2019, 19:05
L’AQUILA - Una memoria condivisa del ritornare a vivere le case perché ricostruzione non è solo quella fisica. Tornare a vivere ricostruendo anche la storia e le emozioni e su questo Usra e associazione 180 amici hanno forse trovato un terreno comune di intervento. È quanto emerge da un convegno organizzato dal Lions Club del presidente Ernesto Venta a dieci anni dal sisma su ricostruzione pubblica, scolastica e sociale. La dottoressa Noemi D’Addezio, già responsabile dell’unità operativa post sisma della Asl, ha ricordato il progetto che come 180 amici presentarono un anno fa proprio sulla ricostruzione sociale. Una sorta di sperimentazione, di progetto, per riabitare il centro che coinvolge Santa Maria Paganica con l’idea di creare un club di cittadini coinvolti direttamente nella ricostruzione storica con progetti, presentazione di libri, cineforum. Il concetto è un po’ quello di rendere visibili le cicatrici usando le emozioni come fanno i giapponesi con il Kintsugi, riparando oggetti con oro e argento attraverso una pratica che nasce dall’idea che dalle imperfezioni o dalle ferite possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica e interiore. L’ingegner Salvo Provenzano, titolare dell’Usra, sposa il progetto e si dice disposto a collaborare offrendo supporto, del resto con la sezione “Partecipa” del nuovo sito Usra l’intento è proprio quello di creare una memoria condivisa dell’Aquila come era. La ricostruzione pubblica rimane un problema e su questo tema si è sviluppato il dibattito. Provenzano ha chiaramente detto che forse è stato un errore quello di affrontare la ricostruzione pubblica senza un ufficio speciale dedicato perché “gestire una situazione straordinaria con risorse ordinarie non aiuta ad accelerare il percorso ”. 
Provenzano ha fatto riferimento anche alla leggenda siciliana di Colapesce, Cola di Messina, figlio di un pescatore chiamato così per la sua abilità di muoversi in acqua. Messo alla prova dal re di Sicilia più volte, ad un certo punto non riemerse più dalle acque e si narra che decise di rimanere negli abissi per sorreggere una delle tre colonne piena di crepe sulla quale poggiava la Sicilia. Colapesce è collegato con la città dell’Aquila in che modo? Uno dei mascheroni delle 99 Cannelle ha la testa di pesce e richiama la leggenda di Colapesce e quindi Federico II che contribuì alla fondazione dell’Aquila.
Il vice sindaco Raffaele Daniele ha mostrato i dati della ricostruzione post sisma dei beni pubblici evidenziando lo stato di attuazione. L’edilizia pubblica è al 49%, beni monumentali al 22%, edilizia cimiteriale 6%, edilizia scolastica 23%. Su questo punto Daniele ha specificato che l’obiettivo è riconsegnare almeno cinque scuole entro un paio di anni e rendere cantierabili le altre. Daniele ha sottolineato i problemi della burocrazia e delle opere pubbliche che hanno tempi notevoli. L’avvocato Maurizio Capri, presidente dell’Ordine, ha rilanciato i problemi del codice degli appalti, argomento toccato anche dal sostituto procuratore Fabio Picuti che ha fatto un parallelismo con i tempi della giustizia in Italia. Daniele ha fatto due esempi concreti per far capire progetti con iter diversi, uno che ha funzionato e uno critico. 
Un esempio virtuoso é sicuramente quello del nuovo polo scolastico di Gignano - S.Elia - Torretta in cui c’è un progetto vincitore dopo un concorso di progettazione internazionale. L’esempio negativo è invece quello del parco urbano di Piazza d’armi ancora imbrigliato in vari problemi. Una riflessione molto stimolante quella promossa dal Lions con l’obiettivo di fornire spunti e sollecitazioni al complesso tema della ricostruzione cittadina.
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