L’Aquila, operazioni al pancreas con il robot: rivoluzione nella chirurgia

L’Aquila, operazioni al pancreas con il robot: rivoluzione nella chirurgia
di Daniela Rosone
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Domenica 27 Gennaio 2019, 11:06
L’AQUILA - Più di duecento operazioni effettuate in un anno grazie al robot chirurgico in uso all’ospedale San Salvatore. Numeri importanti che permettono oggi di tracciare un bilancio dell’attività svolta. Un braccio meccanico vero e proprio, il “Da Vinci”, che viene manovrato a distanza dal chirurgo che riesce così a gestire i movimenti con una visione ingrandita riuscendo a fare anche quelli più piccoli con una grandissima precisione. La chirurgia robotica sul pancreas è stata attivata da poco nel nosocomio. Grazie a questa pratica invasiva al minimo e di alta qualità nell’ospedale si è potuta registrare una grande mobilità attiva di pazienti provenienti da fuori regione e in particolare modo dal Lazio (circa il 15%), consolidando così il ruolo di assoluta eccellenza del San Salvatore nell’ambito di questa chirurgia specifica che si riferisce in particolar modo al pancreas, anche se il robot può avere tantissime altre applicazioni in medicina. In principio il robot fu utilizzato infatti dall’urologia e man mano esteso anche ad altre modalità di intervento: fegato, milza, stomaco e colon per fare degli esempi, prima di arrivare all’impiego di oggi nella chirurgia addominale. Un metodo che ha letteralmente rivoluzionato l’attività in sala operatoria in termini di precisione, mini invasività e sicurezza del paziente. Sino a qualche anno fa per l’intervento al pancreas si procedeva aprendo tutto l’addome con tempi di degenza e recupero ovviamente più lunghi. L’uso del braccio meccanico consente di avere molteplici vantaggi invece: piccole incisioni salvaguardando gli altri organi vicini, tempi di degenza dimezzati, costi sanitari ridotti e maggiore rotazione dei posti letto, uno dei problemi più grandi e sentiti della sanità. Il team che pratica la chirurgia epato-bilio-pancreatica e d’urgenza diretta dal dottor Roberto Vicentini è composto da Alessandro Ambrosio, Luigi Bonanni, Daniele Centi, Massimo De Benedictis, Paolo Polichetti e Federico Sista. Per il manager Rinaldo Tordera l’acquisto del robot chirurgico è stato un investimento molto importante che ha tracciato un orizzonte significativo per i chirurghi che va anche nell’ottica della formazione futura di quelli più giovani. Il robot “Da Vinci” può essere considerato davvero uno spartiacque tra la chirurgia tradizionale e quella più innovativa del futuro. La molteplicità degli impieghi in diverse discipline lo rende un macchinario utile e versatile con una tecnologia fortemente innovativa. 
 
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