Inventa la rapina con il machete: giovane da vittima a indagato

Inventa la rapina con il machete: giovane da vittima a indagato
di Marcello Ianni
2 Minuti di Lettura
Domenica 18 Settembre 2022, 09:14

Nel novembre dello scorso anno a Scoppito (L'Aquila) non vi fu alcun sequestro di persona a scopo di rapina, né minacce con un macete e un grosso cane feroce messo a guardia. Un fatto da brividi che si è alla fine concretizzata come una invenzione per la parte offesa che ora è indagata di calunnia e violazione di domicilio, visto che le sue dichiarazioni (oggi clamorosamente smentite) avevano portato all'arresto (ai domiciliari) di tre persone.


E' quanto si evince nella conclusione delle indagini preliminari nei riguardi di F.S., studentessa 36enne di Scoppito, F. L. (25), operaio di Arischia, e G.M.C. (38) che hanno portato il Pm titolare del fascicolo a ribaltare l'iniziale quadro accusatorio. Il pakistano A.A.di 26 anni, residente presso la struttura Caritas dell'Aquila, deve rispondere delle accuse false ribadite in due denunce ai carabinieri, mosse nei riguardi dei tre indagati colpevoli di averlo sequestrato a scopo di rapina e minacciato. Costoro (assistiti dagli avvocati Fabio Cassisa, Francesco Valentini, Alessandro Rosa) rispondono solo delle accuse di lesioni e indebito utilizzo di carta di credito.

Secondo quanto accertato nella conclusione delle indagini preliminari, il cittadino pakistano non solo si sarebbe intrufolato nell'abitazione della S., contro la volontà della stessa, ma si sarebbe rifiutato anche di uscire nonostante i ripetuti inviti della padrona di casa.

Neppure l'intervento di L., chiamato dalla ragazza, aveva fatto desistere il 26enne che per tutta risposta aveva lanciato contro di loro due ciotole in vetro e ceramica di qui la reazione anche di C. nel frattempo arrivato sul posto contro il giovane pakistano, che aveva riportato la frattura del naso.

I tre arrestati fin dall'inizio avevano preso le distanze dalle dichiarazioni rese dal 26enne ai carabinieri. La Procura nel corso degli approfondimenti ha infine sancito come il vero indagato è di fatto colui che si è presentato come vittima agli occhi della collettività.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA