L’ITER
A che punto è, dunque, la questione? Il 16 novembre scorso è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la delibera Cipe del 6 agosto che traccia il percorso, in particolare quello economico finanziario. Su proposta del sottosegretario all’Economia, Paola De Micheli, è stata stabilita l’assegnazione di 18 milioni di euro complessivi per il triennio 2016-2018, 6 milioni l’anno, con copertura individuata nei fondi per il sisma. Una cifra che però non viene considerata sufficiente a soddisfare il bisogno complessivo di 27 milioni di euro, ovvero 9 l’anno. Qui vengono in soccorso il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca del Miur (6 milioni, 2 l’anno) e l’Infn (1 milione l’anno). Il minor fabbisogno rispetto al triennio 13-15 (36 milioni) viene giustificato con il fatto che sono già stati sostenuti costi di adeguamento e allestimento strutturale. I 27 milioni, dunque, serviranno in particolare per il personale del Gssi (a totale copertura Miur), alle borse di studio, all’alloggio degli studenti e alle spese di funzionamento.
LE TAPPE
Solo all’esito della verifica del rispetto di tutte le condizioni normative le somme saranno effettivamente rese disponibili. Al momento, anche grazie al parere Anvur confermato dall’attuale direttore, Eugenio Coccia, il Gssi ha raggiunto lo scopo (lo rendiconta la stessa scuola nella relazione del 14 maggio) fissato dal decreto istitutivo (il 5 del 2012) di «rilanciare lo sviluppo dei territori terremotati dell’Abruzzo mediante la ricostituzione e il rafforzamento delle capacità del sistema didattico, scientifico e produttivo». Un polo di eccellenza internazionale che è a caccia di una conferma che pare davvero molto vicina.
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