Bimba “palpeggiata”, il processo riparte da zero

Bimba “palpeggiata”, il processo riparte da zero
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Martedì 20 Febbraio 2018, 10:59
Tutto da rifare nella controversa vicenda penale per la quale un commerciante aquilano di 61 anni è stato condannato in primo grado a 3 anni e mezzo di reclusione. E’ quanto è emerso in sede di Corte d’Appello che ha deciso per la riapertura dell’istruttoria, dopo la requisitoria, nella precedente udienza, del Pg, Pietro Mennini che ha chiesto per l’imputato la conferma della condanna inflitta dal Tribunale dell’Aquila. Il collegio dei giudici della Corte d’Appello, in particolare, ha deciso di affidare ad un consulente di Bologna, di stabilire se la minore che oggi ha sette anni, e che ha denunciato l’anziano commerciante è capace di testimoniare. Il processo è stato fissato a fine giugno data nella quale la perizia verrà depositata a e discussa e nella quale verrà emessa sentenza. Volontà del collegio giudicante che ha di fatto annullato la richiesta di condanna da parte del Procuratore Generale.

Questi i fatti ad oggi accertati. Madre e figlioletta decidono di uscire. La donna deve fare shopping in un centro commerciale. Tutto bene fino a quando la bambina non incomincia a fare i capricci. Ormai la donna è arrivata al parcheggio e decide lo stesso di fare alcuni acquisti nel centro commerciale, peraltro luogo che conosce molto bene, perché ex dipendente di un negozio. E così mentre lei si occupa degli acquisti, decide di affidare la figlia temporaneamente al suo ex datore di lavoro. Terminati gli acquisti, la donna torna, lo ringrazia e va via. Passano pochi giorni e la bambina perde la gioia, l'allegria, la spensieratezza. E a insospettirsi che qualcosa non va è la figlia del nuovo compagno della mamma. La ragazza, che ha 17 anni, la convince a parlare, a raccontare i motivi del proprio turbamento. La verità lascia senza parole l'adolescente: la bambina racconta di essere stata palpeggiata dall'ex datore di lavoro della mamma. Il grave episodio viene subito raccontato ai genitori che non perdono tempo e denunciano tutto alla magistratura. L’imputato è assistito dagli avvocati Giulio Agnelli e Patrizia D’Eramo, la parte civile dall’avvocato Maria Teresa Di Rocco.
 
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