Sfruttando le maglie larghe della normativa sulla nazionalizzazione di veicoli usati provenienti da altri paesi della Comunità Europea, il 49enne aquilano, attraverso una fitta rete di collaboratori, secondo le Fiamme Gialle, avrebbe reperito in Germania, provvedendo con la rete di collaboratori, al ritiro materiale degli stessi autoveicoli usati: con la complicità dei propri clienti, le auto sarebbero state immatricolate in Italia tramite falsa autocertificazione presentata presso la Motorizzazione Civile da parte degli acquirenti, che attestavano di aver acquistato in prima persona, quali privati compratori, gli autoveicoli. In tal modo, non sarebbe stata pagata l'Iva sulle transazioni. Il mancato pagamento delle imposte portava un duplice vantaggio sia per chi acquistava, che si vedeva praticato un prezzo più vantaggioso rispetto a quello di mercato per via dei diversi margini di guadagno ottenuti tramite l'evasione fiscale, che per chi vendeva, che, non comparendo per nulla nella transazione, evitava il pagamento delle relative imposte. Le indagini hanno permesso di evidenziare che il 49enne avrebbe lucrato ulteriormente sulle transazioni effettuate, in quanto, usufruendo della normativa europea sugli acquisti intracomunitari, comprava sul mercato tedesco al netto dell'Iva, facendo invece pagare il prezzo comprensivo della imposta ai propri clienti.
I NOMI - Questi i nomi degli altri indagati: Maria Ute Menke, Luciano Muzi, Rodolfo Ciuffetelli, Claudio Santella, Paolo Sosnowski, Alessandro Marrocchi, Matteo Rosa, Maurizio Pirolli, Aldo Corsi, Maurizio Corsi, Sossio Guarino, Daniele Innocenzi, Pasquale Montella, Renzo Tarantelli, Massimiliano Di Marco.
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