Ma c'è un ambito di cooperazione nei rapporti tra Mosca e Washington che non conosce battute d'arresto: la conquista dello spazio. La Russia, infatti, tramite l'agenzia spaziale federale Roscosmos, ha fatto sapere che l'alleanza con la NASA nella Stazione spaziale internazionale proseguirà almeno per altri nove anni. Per il 2030, poi, è prevista l'impresa più importante di tutte: un nuovo viaggio sulla Luna, a 70 anni di distanza dalla storica, prima missione dell'uomo nello spazio, ad opera della gloria sovietica Yuri Gagarin.
Fino al 2024, quindi, le relazioni 'interstellari' tra USA e Federazione Russa andranno avanti; per quella data, Mosca spera di riuscire a terminare la costruzione di una propria stazione orbitante, utilizzando moduli dell'attuale Stazione spaziale internazionale. L'obiettivo di questo rinnovato impegno, stando a quanto comunicato da Roscosmos, è quello di "assicurare alla Russia un accesso garantito allo spazio". Il governo russo, infatti, aveva fatto sapere lo scorso anno che avrebbe interrotto i finanziamenti da destinare alla ISS a partire dal 2020, quasi un modo per emanciparsi dalla co-gestione delle missioni spaziali che il far parte della ISS stessa comporta. Ma, anche in seguito a richieste pervenute dalla NASA, pare che questo impegno sia stato prolungato di altri quattro anni, fino al 2024 quindi.
Roscosmos ha anche annunciato la ripresa del programma lunare, che prevede la messa a punto di uno shuttle senza equipaggio che orbiti intorno al satellite terrestre per studiarlo, mentre l'allunaggio sarebbe previsto in un secondo momento ("Intorno al 2030" comunica l'agenzia spaziale federale). Si ripeterebbe, ma senza astronauti, la storica impresa del 1969 di cui furono protagonisti Neil Armstrong e Buzz Aldrin, membri dell'equipaggio dell'Apollo 11, la missione della NASA che fece compiere all'umanità il celebre "grande passo".