Claudio Baglioni, il ritiro è lontano: «Resto Con voi»

Claudio Baglioni (foto di Cecilia Fabiano/Toiati)
di Veronica Cursi
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Sabato 9 Novembre 2013, 19:34 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 17:59

Claudio Baglioni con noi. Con voi. Al Messaggero. Faccia a faccia con i fans di una vita. Come uno di casa, uno di famiglia.

Claudio che in più di 30 anni è diventato la colonna sonora di storie, progetti, speranze e con le sue note, le sue parole ha accompagnato i momenti più importanti.

PICCOLO GRANDE AMORE

Baglioni e il suo pubblico, una storia d’amore che dura da tre generazioni. Capelli brizzolati ma sguardi che sanno ancora emozionarsi, ragazzine cresciute con il sottofondo di Claudio in casa, donne, mogli, mamme che ancora ricordano i primi batticuori sulle note di «E tu». Lo aspettano da ore su via del Tritone, dove Baglioni arriva ospite de Il Messaggero per presentare il suo ultimo progetto, un disco di inediti - il primo dopo dieci anni - intitolato proprio Con voi. Ed è con voi che Baglioni si racconta lasciandosi intervistare da dieci fortunati e agitatissimi fans: «Incontrarlo è il sogno di una vita che si realizza».

Arrivano da tutta Roma, ma non solo, c’è chi ha preso un’aereo dalla Puglia, da Milano, da Catania. Letizia Palla, 52 anni, non sta più nella pelle, stringe nelle mani una rosa rossa, sul telefonino scorrono immagini di concerti, foto, ricordi: «Avevo 13 anni la prima volta che ho sentito un disco di Claudio, da allora è diventato parte della mia vita» e si è emoziona sembra una ragazzina quando Baglioni arriva, saluta i suoi fans, le stringe la mano: «Grazie di esistere» ripete - è il minimo che potevo dirgli, con la sua musica ha riempito molti spazi vuoti».

Chiamarli fans è riduttivo. «Noi siamo l’altra famiglia», ripetono. Sanno a memoria testi e note, date, concerti, eventi, notizie. Su Facebook si fanno chiamare clabber, hanno nick name che si ispirano a Baglioni, sono amici su Twitter, nei blog dei tanti fans club disseminati in rete. «Claudio ci ha fatto diventare tutti amici». Gabriella Magi, baglioniana doc, 48 anni di Tor Sapienza, lo spiega in poche parole: «Quando segui un’artista dal suo primo concerto, 1981 Strada facendo, vuol dire che quel cantante è riuscito nel suo intento, lasciare il segno oltre il tempo, oltre le età».

E ne ha lasciati di segni Claudio Baglioni, durante il suo cammino. Se c’è ancora chi come Rosaria Di Leo, 54 anni, ricorda quell’estate del 1978 e il ragazzo che sognava sulle note di “Solo”: «Ricordo che il mio primo giorno di ferie, lo passai davanti ai cancelli dello stadio Flaminio per un suo concerto». Emozionati, tesi, felici, sognano un abbraccio, una foto, un autografo da collezionare insieme ai tanti, tantissimi ricordi di attese dietro alle transenne di uno stadio, viaggi in giro per l’Italia solo per sentirlo cantare ancora quella canzone. Baglioni sembra conoscerli uno ad uno. «È per questo che lo amiamo, per la sua umanità, la sua grandezza d’animo». Claudio lo sa. E li ringrazia. «Quando ti rendi conto che la tua musica può essere d’ispirazione per la gente, allora capisci che ne vale davvero la pena», dice e li stringe in un unico, simbolico, abbraccio. «Lo guardo ed è come se incontrassi un amico», dice Susanna Labate, 50enne del Tuscolano. Un amico che con loro ha vissuto le stagioni più intense. Dalle prime cotte estive sulle note di «Questo piccolo grande amore», alle vacanze-studio fischiettando «Viva l’Inghilterra», poi le storie che finiscono come in «Mille giorni di te e di me», i figli che arrivano sulle note di «Avrai». E poi l’artista che cresce insieme a loro e matura «con quest’ultimo disco meraviglioso», intonano l’inedito “Una storia vera”. Maria Palma, 22 anni, è cresciuta con Claudio: «Mio padre ci faceva sentire tutti i suoi dischi - racconta - c’era chi sapeva a memoria le sigle dei cartoni animati, io le canzoni di Baglioni!».

CON VOI

Sono le sei e mezza del pomeriggio, cala il buio, loro rimangono fuori, sulla strada, anzi. Se ne aggiungono altri, il passaparola ha fatto la sua parte. Baglioni regala una giornata speciale. «Claudio ma come puoi solo immaginare di ritirarti? - gli chiedono sognanti - Noi senza di te non immaginiamo la nostra vita». E partono gli applausi, le grida. «Ci sarà un momento in cui ognuno di noi penserà che è arrivato il momento di calare il sipario - risponde - Per il momento però ho ancora strada da fare. Il viaggio continua. Con voi».