Anita Ekberg, gli ultimi anni senza soldi e senza casa: quell'inutile appello alla fondazione Fellini

Anita Ekberg, gli ultimi anni senza soldi e senza casa: quell'inutile appello alla fondazione Fellini
di Luigi Jovino
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Domenica 11 Gennaio 2015, 14:14 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 09:19

Anita Ekberg, morta stamane in una clinica per anziani a Rocca di Papa, condivideva con Federico Fellini diverse passioni: l’amore per la bellezza, la buona cucina ed i Castelli Romani. Anita Ekberg aveva deciso di vivere in una splendida villa a Genzano più di 30 anni fa e non ha voluto abbandonare il territorio neanche quando le luci della ribalta si sono spente e gli affanni hanno preso il sopravvento sulle sue fortune di artista.

"Nel 1986 – ricorda Claudio Ciocca, oste ed attore interprete di numerosi film di Fellini – siamo andati con una troupe a riprenderla per il film “L’intervista”.

Federico Fellini per farmi uno scherzo ma invitato ad andare avanti. Ho suonato, ma al cancello mi sono trovato di fronte cinque cani ringhiosi. C’è voluta tutta la buona volontà della Ekberg per convincermi ad entrare. Fellini, invece, se la rideva".

Si incontravano spesso Federico Fellini ed Anita Ekberg nel fresco dei ristoranti ai Castelli Romani. Un rapporto di grande amicizia. Rispetto ed ammirazione reciproca. Negli anni d’oro Anita Ekberg si vedeva spesso per Genzano. Girava con vestiti coloratissimi e a piedi scalzi. Faceva la spesa al mercato ed era frequentatrice abituale dei ristoranti più in voga. A dispetto delle dicerie era molto disponibile con la gente, anche se non smetteva mai lo sguardo severo.

"Era una donna bellissima - dice il commercialista dei Castelli, Massimo Morais, nominato suo tutore del Tribunale di Velletri – che parlava con gli occhi. Spesso ti gelava". A partire dagli anni Novanta, però, la vita aveva mostrato all’attrice svedese il volto peggiore. Sono cominciati i problemi fisici. Anita Ekberg ha soltanto una lontana nipote in Svezia e nelle varie vicissitudini che ha avuto è stata sempre sostenuta dai vicini che l’hanno accudita fino alla fine. Non ha insomma mai potuto contare sul sostegno di parenti o familiari per qualsiasi tipo d’aiuto.

La sua splendida villa a Genzano è stata più volte depredata dai ladri e nel 2011 c’è stato un violento incendio che ne ha minato le fondamenta e le strutture. Adesso il rifugio della icona della “Dolce vita”, in zona Monte Giove è completamente inagibile ed invasa dai rovi.

Nel 2010 “Anitona”, come era stata denominata dai fan italiani, per una caduta si è fratturata il femore ed è stata rivocerata in diverse case di riposo e di riabilitazione per anziani a Nemi, Ariccia e a Rocca di Papa. Sempre nel 2011 l’attrice, in gravi difficoltà economiche, sempre attraverso l'aiuto del commercialista Massimo Morais, da sempre impegnato nel sociale, ha chiesto aiuto alla Fondazione Federico Fellini, poiché, essendo straniera, non poteva godere dei contributi offerti dalla “Legge Bacchelli”.

Purtroppo il sostegno non è arrivato, ma la Ekberg ha continuato a vivere con dignità grazie a due pensioni, concesse dagli Usa. Un anno fa c’è stata la terribile condanna. Un tumore al fegato ha vinto le forze residue. Anita Ekberg è spirata alle 10,10 di stamattina. Poco dopo la clinica di Rocca di Papa è stata invasa da cronisti e da curiosi. Per espressa volontà dell’attrice, la salma è stata sigillata in un locale della struttura per anziani e non può essere visitata. Le esequie si terranno mercoledì prossimo in una chiesa luterana della Capitale.

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