Quando la solerzia dei vigili è miope

di Marco Pasqua
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Lunedì 20 Aprile 2015, 00:24 - Ultimo aggiornamento: 11:50
Volevo chiedere @ignaziomarino Roma bloccata in giro manco un vigile, ancora in malattia da capodanno? tutti donatori?

@bidizeta





Venerdì scorso, mezzanotte circa, viale Trastevere, all'altezza di piazza Sonnino. La coda di auto che si è formata per colpa della solita doppia fila è tipica di una notte di movida.



Un grande pullman è stato parcheggiato (male), per consentire ai turisti di scendere. Una scena che si ripete ogni giorno e in ogni dove romano più e più volte. Con il solito carico di disagi che sono chiamati a patire i romani. Ma venerdì sera quell'istantanea è diversa, rispetto a quelle che raccontano abitualmente le strade trafficate della capitale. Dove, per una serie di coincidenze (o, a voler essere precisi, assenze per malattia, permessi sindacali, errata pianificazione dei turni o semplice sciatteria), i vigili sembrano sempre accomunati da un trend: non ci sono dove servirebbero. Quel venerdì sera, invece, una vigilessa c'è, in controtendenza rispetto allo sport preferito da molti nostri pizzardoni: fuga dalle strade (congestionate), vince chi resta incollato alla propria sedia in ufficio. Peccato che la vigilessa, taccuino alla mano, del pullman se ne stia infischiando.



Forse non lo ha neanche visto, forse dà per scontato che il venerdì sera, quella coda di auto sia normale, come una tassa da pagare. La tassa della pazienza da perdere. Sicuramente è impegnata a far altro: multare le auto parcheggiate male. Bene, brava, bis. Ma in questo caso specifico, la solerzia, per nulla ingiustificata (bisognerà pur rimpinguare le casse disastrate del Campidoglio...), è resa ridicola agli occhi degli automobilisti incolonnati. Una solerzia miope, tipica di chi, per guardare la pagliuzza, ignora la trave.