Roma, sciopero trasporti: mattinata di disagi, chiusa la Roma-Lido. Lavoratori in piazza all'Esquilino

Roma, sciopero trasporti: mattinata di disagi, chiusa la Roma-Lido. Lavoratori in piazza all'Esquilino
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Mercoledì 13 Novembre 2013, 08:26 - Ultimo aggiornamento: 17:22
Metro A attiva con riduzioni di corse, linea B regolare (ma con qualche ritardo per motivi tecnici), linea Termini-Giardinetti attiva con possibili riduzioni di corse, Roma-Lido chiusa. Giornata di disagi per i romani a causa dello sciopero di 4 ore del settore. Lo sciopero regionale del trasporto pubblico è stato indetto dalle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil Trasporti e Ugl Tesporti. Dalle ore 9 alle ore 13 sono state dimezzate le corse di autobus, tram, filobus, metropolitane e ferrovie Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Viterbo. L'adesione allo sciopero del trasporto pubblico indetto dai sindacati Confederali è stimata intorno al 15% secondo l'agenzia per la Mobilità. Per Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e Lazio «si aggira attorno al 50%».



Sulla Roma-Viterbo, nella tratta extraurbana, per motivi tecnici connessi all'infrastruttura, sono state chiuse le stazioni La Selva-Cardarelli-Santa Lucia. Il servizio viaggiatori per le linee metro A e B/B1 ha riaperto alle 14.30. Dopo le 14 regolare anche il servizio delle ferrovie Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Viterbo.



La linea B della metropolitana è rimasta sempre attiva, mentre la prima linea ha subito ritardi che hanno affollato inevitabilmente le banchine di passeggeri in attesa. Dalle 5.30 alle 8.20 il servizio sulla Termini-Giardinetti non si è svolto a causa della mancanza di sei macchinisti sui nove previsti. «Cinque si sono dichiarati malati fra le 4 e le 6 del mattino e uno non ha accettato il turno a straordinario'» ha informato Atac.



Il corteo. Alcune migliaia di persone si sono riunite in piazza Esquilino, per il corteo indetto dai principali sindacati. La manifestazione ha raggiunto piazza Santi Apostoli. «Cambiare la Legge di Stabilità 2014 - Dagli sprechi e dalle rendite più risorse ai lavoratori e ai pensionati» chiede lo striscione di testa.
A precedere i manifestanti, circa un migliaio, nove taxi con lo stendardo dell'Un.I.C.A. (Unione Italiana Conducenti Autopubbliche) e bandiere dei tre sindacati confederali ai finestrini. Presente anche l'Ugl Lazio, con un proprio segmento di corteo.




Due striscioni sono stati appesi al Pincio e davanti al Colosseo per dire con chiarezza che questo 'non è un paese per Giovanì e che la legge di stabilità è inadeguata. Un'azione in continuità con i volantinaggi notturni di questo fine settimana nei principali luoghi di aggregazione giovanile della capitale, attraverso i quali è stata ricordata la gravità di alcune problematiche: disoccupazione giovanile, precariato, l'assenza di ammortizzatori sociali per alcune categorie di lavoratori.



«Ancora una giornata 'nerà per il commercio cittadino. Ancora una volta assistiamo a manifestazioni che bloccano di fatto le attività commerciali e aggravano una situazione già difficile». Lo dichiara il presidente della Confesercenti di Roma Valter Giammaria. «È impossibile - continua Giammaria - non esprimere disagio e preoccupazione per il blocco del lavoro che di fatto si provoca. Tra l'altro aggravato dallo sciopero del trasporto pubblico. Questa situazione non è più sostenibile soprattutto in un momento come questo di grave crisi per le piccole e media imprese e un calo dei consumi pesantissimo che ormai sfiora il 40%, si pensi che nei 10 mesi del 2013 hanno chiuso circa 2.500 attività e perso il lavoro almeno 8.000 addetti, tra titolari e collaboratori e quando ci sono cortei, nelle aree interessate, raggiunge il 70/80%».
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