Marino dopo la Consulta: ok alle droghe leggere. Insorge la destra: pensi alle buche

Marino dopo la Consulta: ok alle droghe leggere. Insorge la destra: pensi alle buche
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Giovedì 13 Febbraio 2014, 20:52 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 18:44

La liberalizzazione delle droghe leggere molto pi sicura dello spaccio. Se avessi un figlio adolescente che vuole utilizzare marijuana trovo molto pi sicuro che abbia una piantina a casa che andare a cercare un prodotto contaminato». Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ribadisce il suo sostegno alle droghe leggere «come hashish e marijuana» scatenando l'inevitabile polemica politica, con il centrodestra che passa all'attacco definendo «massimaliste» le posizioni prese dal primo cittadino.

Parole, quelle di Marino, che arrivano il giorno dopo il pronunciamento della Consulta che ha dichiarato incostituzionale la Fini-Giovanardi approvata nel 2006 che equiparava le droghe pesanti a quelle leggere. Durante la presentazione in Campidoglio di un libro sui consumatori di stupefacenti, Marino ha ribadito quello che già in campagna elettorale aveva detto a chiare lettere, sostenendo tra l'altro la vendita di prodotti derivati dalla cannabis. «Penso che dovremmo andare verso una liberalizzazione importante delle droghe leggere - ha sottolineato -. Questo non significa incoraggiare uno stile di vita che porta all'uso delle droghe leggere, che certamente va fortemente scoraggiato così come l'utilizzo dell'alcool e delle sigarette. Io questo l'ho sempre pensato, anche se dicendo ciò so che offro cibo ghiotto per chi vuole criticarmi».

E, puntuali, le polemiche non si fanno attendere. «Un sindaco - dice l'ex inquilino di Palazzo Senatorio - non dovrebbe mai prendere delle posizioni così massimaliste soprattutto su argomenti tanto delicati e che interessano i nostri ragazzi». «Amici, questo è matto», è il commento laconico dell'ex assessore alla Famiglia e ora consigliere comunale per la lista civica di Alemanno, Gianluigi De Palo. «Marino lasci perdere le droghe leggere e pensi ai servizi sulle tossicodipendenze di Roma Capitale», afferma il capogruppo di Fratelli d'Italia in Assemblea Capitolina, Fabrizio Ghera.

Dal Nuovo Centrodestra, arrivano gli affondi dei consiglieri regionali Pietro Di Paolo e Giuseppe Cangemi. «Togliere il 'fumo' a Marino, non gli fa bene», ironizza Di Paolo che consiglia al sindaco di preoccuparsi «di tappare le buche, tenere i maiali nei recinti, ed evitare che con la prossima pioggia i romani si trovino di nuovo con l'acqua alla gola». Stesso invito quello del suo collega di partito, Cangemi. «Mettersi la pianta a casa - dice - non suona come disincentivo al fumo degli spinelli. Strano che un illuminato professore di cotale risma non abbia colto questo particolare risvolto della vicenda droga».

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