IL COLPO DI SCENA
Lo lasciava intuire la stessa Agenzia per la Mobilità ieri pomeriggio, accennando al fatto che «la pedonalizzazione integrale di via dei Fori Imperiali è sostenibile ma in maniera progressiva». Et voilà, ecco il colpo di scena per uscire indenni dal pantano delle criticità e ostilità. Se la delibera sul “bunker dei Fori” (epiteto assai usato in questi ultimi giorni da alcuni archeologi) venisse votata, l'attuazione sarebbe differita. Salvando così capri e cavoli, con un debutto “graduale”, senza termini precisi. Giusto il tempo per far sbarcare il commissario prefettizio in Campidoglio e revocare l'atto amministrativo il giorno dopo. E sanare il rischio di empasse con il Giubileo alle porte e l'arrivo in città di milioni di pellegrini. D'altronde incassare i pareri tecnici positivo sull'operazione è ormai una corsa contro il tempo, sul filo del rasoio. Le prescrizioni indicate sui dossier consegnati ieri all'ufficio Traffico di Roma Capitale sono troppo difficili da ottemperare. Le criticità rimangono alte per un piano partorito in fretta e furia all'indomani della presentazione delle dimissioni. Un piano che ha collezionato dissensi tra gli stessi assessori, e animato un coro di critiche da parte di archeologi, architetti, urbanisti e storici. Dal presidente del Consiglio superiore per i beni culturali Giuliano Volpe all'archeologo Salvatore Settis già direttore della Scuola Normale di Pisa. Intellettuali che hanno ribadito come questa visione dell'area archeologica centrale, separata nettamente dalla città civile, appaia oggi obsoleta e incompatibile con un'idea vincente di valorizzazione del patrimonio culturale.
I DISAGI
Deviazione di sette linee autobus, traffico ingolfato da via dei Cerchi a via Petroselli e tempi d'attesa dilatati alla fermata. Le ripercussioni sulla viabilità, d'altra parte, sono una questione tutta da sbrogliare. Lo ammettono in queste ore gli stessi esperti di Mobilità, che hanno stilato un dossier per l'appuntamento di oggi in Giunta. Se il progetto del sindaco Marino ottenesse il via libera, gli studi realizzati dagli esperti della Mobilità hanno calcolato che, con i nuovi percorsi di sette autobus di linea deviate, i tempi di percorrenza triplicherebbero, allungandosi di 10-15 minuti, a seconda dell'ora e della direzione. Per arrivare dal Colosseo a piazza Venezia, la maggior parte dei mezzi pubblici verrebbe deviati da via di San Gregorio a via del Teatro Marcello. Con la durata del tragitto che aumenterebbe tra il 250 e il 375% rispetto ai tempi attuali sulla “corsia preferenziale” dei Fori. Le ripercussioni economiche sarebbero tutte sulle spalle dell'Atac. L'azienda dovrebbe modificare i turni degli autisti. Poi, per sostenere senza scosse la rivoluzione di sette linee, l'unica soluzione è aumentare il numero di mezzi da mettere in campo. Chance per garantire l'attuale standard di servizio anche a fronte del Giubileo prossimo al debutto. Ce la può fare la scuderia dell'Atac?