Emergenza rifiuti a Roma, Marino: «Presto non saprò dove metterli»

Il sindaco di Roma Ignazio Marino
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Giovedì 3 Aprile 2014, 15:48 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 01:46
Tra qualche giorno non sapr dove mettere i rifiuti. Due sono le soluzioni: o Roma coperta di rifiuti o conferire in impianti di Cerroni. È l'allarme lanciato oggi dal sindaco di Roma Ignazio Marino durante un incontro con il procuratore Giuseppe Pignatone. «Sono venuto ad esprimere la mia preoccupazione al procuratore Pignatone sull'ordinanza in scadenza perchè prevenire è meglio che curare - ha raccontato Marino - È stato un incontro informale ho presentato il problema e il procuratore ci ha ascoltato con grande interesse. Ora dirò le stesse cose anche al Prefetto».



Marino nel colloquio col Procuratore ha fatto riferimento agli impianti di trattamento della Co.La.Ri oggetto «di un'interdittiva» perchè materia di inchiesta. «Siamo in una situazione di stallo totale. Ho esternato le mie preoccupazioni al procuratore affinchè mi venga indicata una strada da percorrere per uscire da questo scacco matto perfetto perfetto di giurisprudenza: il 26 maggio scade l'ordinanza che ho firmato e non saprò dove conferire i rifiuti», ha aggiunto Marino.




Il sindaco ha poi sottolineato: «Io non voglio muovermi nell'illegalità e tantomeno voglio riaprire Malagrotta. Io vorrei sapere in quale direzione mi devo muovere. Qualcuno me lo deve dire. Non voglio arrivare senza una soluzione al 26 di maggio».



«A fine maggio», ha continuato Marino, «scade l'ordinanza con la quale conferiamo ai due Tmb (trattamento meccanico biologico) di Co.La.Ri lo smaltimento dei rifiuti. Però da un lato la magistratura ha portato alla luce con l'arresto di Cerroni e di altri una serie di reati che io non potevo immaginare, dall'altro poi c'è il prefetto che mi dice di non poter pagare le aziende coinvolte e continuare a conferire i rifiuti. Non voglio arrivare a fine maggio con il problema ancora sul tavolo. Al procuratore ho rappresentato le mie preoccupazioni, farò lo stesso col prefetto ed al Governo perchè o troviamo una soluzione oppure l'immondizia resta per strada».



Il sindaco, al termine di una riunione dell'Anci, ha spiegato: «Ho chiesto il sostegno all'Anci per Roma Capitale, e altri comuni che hanno situazioni analoghe, per quanto riguarda le affermazioni del ministro dell'Ambiente che va rispettato nelle sue linee strategiche, ma è dell'idea di non nominare commissari. In una città come Roma si è consentito per circa mezzo secolo che un solo soggetto gestisse lo smaltimento dei rifiuti, ora questo soggetto è stato arrestato, e tra i reati contestati ce ne sono alcuni che impediscono alla pubblica amministrazione di avere rapporti con le sue aziende. Dove li conferisco così i rifiuti visto che adesso le istituzioni, nella figura del prefetto, dicono che non possiamo portarli in quelle aziende e il ministro dice che non si può nominare un commissario? Siccome ho un'intelligenza media non riesco da solo a trovare la soluzione ma sono certo che ce ne sia una a cui tutti hanno pensato. Basta che il governo e il prefetto me la indichino e io la seguo».



Nieri: «A Roma niente inceneritori in centro» «Durante un'audizione in Commissione Ambiente alla Camera il Ministro dell'Ambiente Galletti, parlando di smaltimento dei rifiuti, ha affermato senza mezzi termini che occorre affrontare il tema dell'impiantistica e che bisogna mettere da parte le paure ingiustificate rispetto alla localizzazione degli impianti finali di smaltimento, facendo riferimento anche alla collocazione di inceneritori nel centro di alcune città italiane, quasi a sollecitare altre città a seguire quell'esempio. È bene dirlo subito e chiaro: Roma non sarà fra quelle città».



È quanto ha dichiarato Luigi Nieri, vicesindaco di Roma Capitale. «Roma sta facendo scelte molto coraggiose e innovative in tema di smaltimento dei rifiuti. Per anni alla raccolta differenziata a Roma e nel Lazio è stato assegnato un ruolo marginale, proprio perchè prevaleva un'idea obsoleta del ciclo dei rifiuti, che dava priorità agli inceneritori e al conferimento tal quale in discarica. Questa amministrazione ha voluto, invece, dar vita a un vero e proprio cambio di paradigma, lasciandosi alle spalle soluzioni emergenziali e dannose per l'ambiente e per la salute dei cittadini, oltre che onerose per l'amministrazione comunale. A Roma stiamo lavorando con una prospettiva diversa, per il bene della collettività. Non a caso abbiamo chiuso la discarica più grande e pericolosa d'Europa e puntiamo tutto sulla raccolta differenziata».
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