Scienza e fede, la svolta del Papa Marino: stop al traffico d'organi

Scienza e fede, la svolta del Papa Marino: stop al traffico d'organi
di Simone Canettieri
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Martedì 21 Luglio 2015, 05:54 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 19:27
Scienza e fede in Vaticano. Proprio nelle sale, quelle delle Casina di Pio IV, che videro il processo di riabilitazione a Galileo Galilei (1992, c'era Papa Wojtyla). Questa volta non ci saranno matematici da scagionare, ma sessanta sindaci da tutto il mondo, capitanati da Ignazio Marino, pronti a parlare per due giorni di cambiamenti climatici e di moderne forme di schiavitù davanti a Papa Francesco. Che ha introdotto l'ennesima svolta del suo pontificato già lo scorso ottobre. E con queste frasi nette: «Il Big bang non contraddice il creazionismo, Dio non è stato un mago».



LA SVOLTA

Insomma, il dialogo sui massimi sistemi è cambiato e in Vaticano si tenta di dar torto al Belli che raccontava «i preti come nemici della scienza e del progresso». Il workshop, nelle stanze che riabilitarono Galileo dall'oscurantismo del pm-cardinale Bellarmino, si pone un obiettivo nobile: rimettere al centro l'uomo, nella natura. Senza più contrasti seicenteschi con la Chiesa. Tema già chiuso dopo queste parole scolpite da Bergoglio: «L'origine dell'universo e l'evoluzionismo non sono in contrapposizione con l'intervento divino, ma lo esigono».



E qui entra campo Ignazio Marino, che su questo fronte ha sempre avuto una certa sensibilità, dal cardinal Martini a oggi. Proprio il chirurgo dem in mattinata chiuderà un lavoro di diplomazia con il Vaticano, iniziato l'estate scorsa, sulla lotta alla compravendita di organi. «Pur essendo internazionalmente vietato, il rischio più grande è quello di considerare il traffico d'organi alla stregua di una leggenda metropolitana», ha sempre detto il sindaco e lo ripeterà anche oggi. Pronto a lanciare una proposta forte per dire basta a questa schiavitù che colpisce i bambini africani e asiatici. L'idea che Marino condividerà con gli uomini di fede e gli amministratori va verso la tolleranza zero: «Stabilire pene severe sia per chi torna dall'estero con un organo acquistato illegalmente, sia per chi presta loro assistenza nel paese di origine».



Questo significa agire sui Paesi che ospitano la tratta degli organi ma soprattutto intervenire su quelli, come l'Italia, che ne fanno benificio. Mettendo nuove regole, etiche ma anche giudiziarie, per la sanità «affinché la mercificazione di parti del corpo umano sia un tabù inviolabile».



Cosa possono fare i sindaci di tutto il mondo per bloccare questa schiavitù? «Si possono pianificare e promuovere politiche metropolitane, per una ecologia integrale, umana e ambientale», è l'idea di Marino. Che ha lavorato dietro le quinte con la Santa Sede per organizzare questo seminario. Destinato comunque a segnare una svolta.



D'altronde la simbologia si presta bene: la due giorni di lavoro sarà ospitata nell'Accademia Pontificia delle Scienze, nella Casina di Pio IV dove si svolse il processo di revisione a Galileo Galilei negli anni '90: quello vero, dell'abiura e della condanna, fu ospitato nel Palazzo della Cancelleria, fuori dal Vaticano.



Nell'aula Nuova del Sinodo questa mattina prenderanno la parola sindaci da tutto il mondo, come quello di New York, Bill de Blasio, di Madrid Manuela Carmena, di Rio de Janeiro, Eduardo da Costa Paes, di San Paolo Fernando Haddad, di San Francisco Edwin Lee, di Stoccolma Karin Wanngard, di Belo Horizonte Marcio Lacerda, di Johannesburg Mpho Parks Tau, di Seat le Ed Murray, di Oslo Suan Berger Rosland, di Bogotà, Gustavo Petro. Ci sarà anche Anne Hidalgo, sindaco di quella Parigi che contende a Roma le Olimpiadi 2024. Anche se qui non ci sono gare ma solo gioco di squadra.



LE SFIDE

«La schiavitù moderna e i disastri del clima sono due questioni primarie e intrecciate tra loro per le nostre capitali. Affronteremo - spiega la prima cittadina della Ville Lumière - queste sfide si vincono collettivamente». Per l'Italia non solo Marino, ma anche Enzo Bianco (Catania), Giuliano Pisapia (Milano) a Virginio Merola (Bologna) Giorgio Gori (Bergamo), da Dario Nardella (Firenze) Luigi de Magistris (Napoli), Leoluca Orlando (Palermo) e Antonio Decaro (Bari). E soprattutto, Giusi Nicolini da Lampedusa, sempre più ultimo porto della vita. Alle 16.30 l'intervento di Papa Francesco su ecologia (tema a lui caro come dimostra l'ultima enciclica Laudato sì) e schiavitù moderne. Una piaga per trenta milioni di persone, che oggi guardano a Roma.