Scuola, ok della Camera al super-preside

Scuola, ok della Camera al super-preside
3 Minuti di Lettura
Martedì 19 Maggio 2015, 00:46 - Ultimo aggiornamento: 17:56

Via libera al super-preside. L'Aula della Camera dopo un acceso dibattito, con 214 voti a favore, 100 contrari e 11 astenuti, ieri in serata ha approvato l'articolo 9 del ddl Buona scuola che attribuisce ai dirigenti scolastici il potere della «chiamata diretta» degli insegnanti dei propri istituti.

«Non ci sarà nessun preside-padrone ma un dirigente responsabile e valutato», ha assicurato il ministro Giannini, ma tanti tra quelli che anche oggi hanno protestato davanti a Montecitorio restano convinti che questa novità possa aprire la porta a nepotismo, scelte arbitrarie e persino corruzione.

Il contestatissimo articolo, modificato rispetto al testo originario del Governo (ma non con sufficienti contrappesi a parere di chi ne critica i contenuti) attribuisce ai dirigenti scolastici il potere di conferire ai docenti della scuola l'incarico triennale, che è rinnovabile.

La proposta di incarico per la copertura dei posti assegnati alla scuola è rivolta ai docenti di ruolo assegnati all'ambito territoriale di riferimento, dopo la candidature presentate dagli stessi docenti. Nel caso di più proposte di incarico, sarà il docente a dover optare. L'incarico al professore è affidato in modo da «valorizzare il curriculum, le esperienze e le competenze professionali» e il preside può svolgere anche colloqui per poter scegliere i prof del proprio istituto. L'Ufficio scolastico regionale provvede alle assegnazioni dei docenti che non abbiano ricevuto o accettato proposte e, comunque, in caso di inerzia dei presidi.

È anche possibile l'utilizzo di docenti in classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati purchè posseggano titoli di studio validi per l'insegnamento della materia in questione, abbiano seguito corsi di aggiornamento e siano dotati di «competenze professionali coerenti». Assieme all'articolo 9 è passato anche un emendamento M5s «antiparentopoli» (non ci può essere parentela tra preside e professore della scuola) fortemente sostenuto dai pentastellati. «Grazie al ddl sulla scuola e alla norma sulla chiamata diretta dei professori da parte dei presidi, farà carriera Agnese, la moglie del Presidente del Consiglio Renzi», ha detto in Aula il deputato Luigi Gallo.

Disco verde, poi, a una altra modifica, stavolta targata Pd che, in nome della trasparenza, introduce l'obbligo di mettere on line sul sito della scuola il curriculum dei professori. Questo primo taglio di traguardo è arrivato dopo una seduta molto accesa durante la quale la minoranza dem ha chiesto le dimissioni del ministro Giannini: «Lasci il suo incarico - ha esortato Stefano Fassina - per ricostruire un clima più positivo nel mondo della scuola». «Le opinioni personali sono sempre legittime e richiedono rispetto», ha commentato in serata la titolare del dicastero di viale Trastevere che per tutto il pomeriggio ha seguito i lavori dell'Aula.

I lavori sono andati avanti fino a notte fonda. Al vaglio dei deputati, emendamenti e articolo 10 del testo, anche questo «cuore» della riforma, che prevede un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di nuovi docenti già da settembre. Articolo che poi l'Aula non ha votato perchè sono stati accantonati alcuni emendamenti riguardanti gli insegnanti di educazione fisica. La Camera ha quindi sospeso l'esame del provvedimento che riprenderà stamattina alle 9. Oggi si replica, in aula e in piazza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA