Renzi: le riforme andranno in porto. Emendamento "canguro" del Pd per far decadere quelli delle opposizioni

Renzi: le riforme andranno in porto. Emendamento "canguro" del Pd per far decadere quelli delle opposizioni
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Mercoledì 30 Settembre 2015, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 11:32

E' di nuovo scontro al Senato sulle riforme. «I cittadini sanno chi bluffa. Con 70 milioni di emendamenti l'obiettivo era bloccare la riforma ma non ce la faranno: arriverà in porto», dice intanto il premier Matteo Renzi al Tg3. E rispetto alle polemiche delle opposizioni aggiunge: «Con 380mila emendamenti si può parlare di tutto tranne che di mancanza di diritti dell'opposizione».

Tra gli emendamenti all'articolo 1 dichiarati ammissibili dal presidente del Senato Pietro Grasso ce n'è uno, l'articolo 1.203, firmato dal senatore del Pd Roberto Cociancich che riscrive proprio l'articolo 1 del ddl Boschi.

Se dovesse passare, spiegano i tecnici, si potrebbe arrivare a votare l'intero art.1 stasera perché decadrebbero moltissimi emendamenti.

Questa la proposta di modifica Cociancich che riscrive di fatto l'articolo 1 del provvedimento: «Il Senato rappresenta le istituzioni territoriali ed esercita funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica. Concorre all'esercizio della funzione legislativa nei casi e secondo le modalità stabiliti dalla Costituzione, nonché all'esercizio delle funzioni di raccordo tra lo Stato, gli altri enti costitutivi della Repubblica e l'Unione europea. Partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all'attuazione degli atti normativi e delle politiche dell'Unione europea. Valuta le politiche pubbliche e l'attività delle pubbliche amministrazioni e verifica l'impatto delle politiche dell'Unione europea sui territori. Concorre ad esprimere pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge e a verificare l'attuazione delle leggi dello Stato».

Grasso ha poi considerato ammissibili 19 richieste di votazioni segrete all'articolo 1 del ddl Boschi. Il presidente del Senato ha letto uno per uno tutti gli emendamenti sui quali la votazione sarà segreta.

Sono intanto già 395 su 908 gli emendamenti all'articolo 1 delle riforme dichiarati inammissibili dal presidente Pietro Grasso. La decisione di Grasso sull'ammissibilità degli emendamenti premissivì all'articolo 1 del ddl riforme ha comportato il venir meno di tutte le proposte volte ad abolire il Senato. Viene meno le condizioni di applicabilità di un eventuale super-canguro.

Grasso ha poi ammesso gli emendamenti alle parti già modificate alla Camera (rispetto all'originario testo Senato). In sostanza, si tratta della questione delle funzioni del Senato, tema sul quale c'è l'accordo di maggioranza. Tuttavia, questo punto della riforma comporta delle insidie in quanto, visto che si vanno a toccare temi sui quali è possibile fare richiesta di voto segreto.

L'emendamento Cocianchich, che fa decadere gli altri emendamenti delle opposizioni, «è un attentato alla democrazia». Lo ha detto nell'aula del Senato Roberto Calderoli. «Dopo l'emendamento Esposito all'Italicum - ha esordito Calderoli - la truffa si ripete. Questa volta è toccato a Cocianchich, che ha presentato un emendamento interamente sostitutivo del comma 5 dell'articolo 1e che comprende l'emendamento Finocchiaro». «Questo a casa mia - ha aggiunto Calderoli - si chiama truffa. Non ce l'ho col povero Cocianchic. Ieri mi son sentito dare dell'abnorme e dell'attentatore alla democrazia. Questo sì che è un attentato alla democrazia, non far votare il Parlamento. Non far votare gli emendamenti con scrutinio segreto».

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