Renzi scrive a Squinzi: «Segni solidi di svolta, lavoriamo insieme»

Renzi scrive a Squinzi: «Segni solidi di svolta, lavoriamo insieme»
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Mercoledì 27 Maggio 2015, 22:41 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 16:14
Il premier Matteo Renzi scrive al leader di Confindustria, Giorgio Squinzi: chiarisce il perchè della sua assenza domani all'assemblea degli industriali, a Expo; ma soprattutto parla di economia, del percorso di uscita dalla crisi, e cin un invito forte a lavorare «insieme, uniti».



«Stiamo finalmente vedendo i segni solidi di una svolta del ciclo economico, con export che si rafforza e con la domanda interna che sta recuperando», rileva. Poi l'invito agli industriali: «Dobbiamo ritrovare slancio e fiducia, guardare al futuro con l'ottimismo di chi è consapevole della propria dedizione e del proprio impegno, ma soprattutto continuando a lavorare, insieme, uniti per il bene del nostro Paese e per un'Europa che anch'essa rimetta finalmente al centro gli obiettivi di rilancio dello sviluppo, della manifattura e dell'economia reale». A Squinzi, Renzi dice di condivere l'obiettivo che ha messo al centro del suo mandato: quello del recupero della centralità del manifatturiero nella nostra economia: «Un paradigma - garantisce - che il governo condivide pienamente e su cui sta concentrando il suo impegno con riforme e misure che puntano a rafforzare la competitività del nostro sistema industriale».
Il premier lo fa elencando le riforme, dal mercato del lavoro, a giustizia, burocrazia, fisco; dalla nuova legge Sabatini per il rilancio degli investimenti a incentivi alle ristrutturazioni e bonus mobili, ed al sostegno all'internazionalizzazione con il piano per il made in Italy. Nelle prime righe un cenno all'assenza all'appuntamento di domani a Milano (quando sarà invece con Sergio Marchionne allo stabilimento di Melfi): «In questi giorni sono impegnato in un lungo viaggio nelle regioni italiane, in particolare nel Mezzogiorno, su cui il governo sta focalizzando i suoi sforzi perchè il rilancio dell'economia di questa area, fortemente indebolita dalla crisi, è essenziale». E di Expo sottolinea la «sfida vinta».
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