Un "corvo" scuote il Comune: «Incontri hot negli uffici»

Un "corvo" scuote il Comune: «Incontri hot negli uffici»
di Stefano Cortelletti
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Mercoledì 13 Marzo 2024, 11:40

FORMIA

Non è certo degna del Decamerone, ma la spy story in salsa "hot" al Comune di Formia tiene banco ormai da settimane dentro e fuori gli uffici pubblici del sud pontino, dove si conoscono anche i nomi dei protagonisti e i dettagli più piccanti della vicenda denunciata in una lettera fatta recapitare alla fine di febbraio al segretario comunale dell'ente comunale formiano. Lettera firmata, anche se non è chiaro quanto quella firma sia vera. Un racconto che entra nel dettaglio di una scena a cui avrebbe assistito la donna firmataria della missiva, insieme a suo figlio minore: rumori provenire da una stanza chiusa dell'ufficio Servizi sociali del Comune, riconducibili a una coppia che stava consumando un rapporto sessuale in maniera neanche troppo discreta, stando a quanto racconta la firmataria della lettera. Sempre la donna racconta di essere anche riuscita parole sue a filmare l'ultima parte dell'incontro hot - senza immagini, ma dall'audio molto esplicito - e i due protagonisti mentre uscivano dalla stanza una volta terminato l'incontro. Uno era un esponente politico locale, l'altra persona non si sa. La lettera è indirizzata non solo al segretario generale del Comune, ma anche alla questura di Latina e alla prefettura, a cui però non sarebbe stata fatta recapitare. Anche al commissariato di Formia, che figura tra i destinatari, conoscono la lettera per sentito dire ma fisicamente non sarebbe mai arrivata, né via mail né per posta ordinaria.

Un Comune è come un piccolo paese: le voci circolano rapidamente.

Così il passaparola si è fatto largo tra i vari uffici, si è insinuato tra i dipendenti ed è corso veloce nei bar e nelle piazze. Tutti sanno, ma sono pochi che hanno potuto poggiare i loro occhi su quella missiva. «Di questa storia sento parlare da più di qualche settimana, la notizia mi è arrivata da più fonti, anche autorevoli, ma non ho personalmente visto questa lettera» spiega la consigliera di opposizione ed ex sindaco Paola Villa.

Le questioni sono diverse. La prima attiene un aspetto meramente legale: c'è reato nel consumare rapporti intimi in un edificio pubblico? Probabilmente sarà la procura di Cassino a cui sarebbe stato mandato il video, come viene detto nella lettera, a stabilirlo. La seconda questione attiene all'opportunità di fare immediatamente chiarezza su una vicenda alquanto torbida che getta una nuova ombra su un Comune già sotto accusa per i silenzi sulla vicenda del piccolo Giuseppe, morto a 16 anni in un incidente il 6 marzo: affidato al sindaco dopo la revoca della genitorialità alla mamma, non è stato né iscritto a scuola, né gli sono stati rinnovati i benefici della legge 104. La vicenda descritta nella lettera è sicuramente più "leggera", ma comunque scredita l'immagine di un ente pubblico e lede la dignità di chi lavora o solo frequenta quegli uffici comunali e che si trova coinvolto, anche in maniera inconsapevole, in questa storia. Ma finché nessuno parlerà, il pettegolezzo continuerà a serpeggiare.

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