Italicum, Bersani: non esco dal Pd, lo strappo è di Renzi

Pier Luigi Bersani
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Mercoledì 29 Aprile 2015, 12:50 - Ultimo aggiornamento: 14:05
«Si ricordano degli ex leader per chiedere loro lealtà solo quando si tratta di votare queste fiducie, non quando ti rimuovono dalla commissione o non ti invitano alle feste». Pier Luigi Bersani esprime amarezza per l'appello alla responsabilità arrivato dal vertice Pd in vista del primo voto di fiducia sull'Italicum.



«Io non esco dal Pd, bisogna tornare al Pd. Il gesto improprio di mettere la fiducia lo ha fatto Renzi, non io. È lui che ha fatto lo strappo», aggiunge. E smentisce lo spettro della scissione da parte di chi non voterà la fiducia sull'Italicum.



Di fiducie «ne ho votate ben 17, più di una al mese. Sono pronto a votarne 18, ma lo faccio sugli atti del governo, non posso accettare come cittadino, parlamentare, membro del partito democratico che si zittisca il Parlamento su un tema come la legge elettorale», spiega poi a Radio Popolare e Gr Parlamento.



«Temo che Renzi stia sottovalutando il precedente che sta creando, un precedente che porterà a niente di buono», continua.
Non si dichiara stupito dalla posizione presa dall'ex capogruppo Roberto Speranza: «lo conosco, è una persona di principi, su un tema di questo genere ci può essere la disciplina di partito, ma anche una di corrente, e ogni deputato davanti al tema della democrazia - conclude Bersani - deve fare la sua scelta». «Buttare fuori le persone dalle commissioni parlamentari - dice ancora Bersani - mettere la fiducia su questo tema, è un precedente piuttosto serio di cui non voglio prendermi la responsabilità. Non porterà a niente di buono, posso immaginare che siamo noi il meglio, ma chi arriverà dopo Renzi potrà essere peggio di lui, sotto il profilo della sensibilità democratica, posso immaginarlo si chiede Bersani. Non sarà offensivo per Renzi immaginare che chi arriva dopo possa essere peggio di lui e noi gli diamo dei precedenti uguali?».
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