Anno giudiziario, il ministro Orlando: «Ancora ostacoli al cambiamento»

Anno giudiziario, il ministro Orlando: «Ancora ostacoli al cambiamento»
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Venerdì 23 Gennaio 2015, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 11:24

Al via con la relazione del primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce, la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario.

Presente il presidente della Repubblica supplente Piero Grasso, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, il presidente della Commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti.

Il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, ha sottolineato che «L'autonomia, il prestigio e l'autorevolezza dei magistrati, troppo spesso destinatari di gratuiti ed indiscriminati attacchi, rappresentano valori essenziali per garantire l'esercizio della cruciale funzione giurisdizionale e l'equilibrio del sistema democratico, ma non possono essere disgiunti dall'efficacia e tempestività delle risposte.

Una magistratura compressa dalle inefficienze del sistema suo malgrado - ha aggiunto - non viene percepita come autorevole. La sfida dell'efficienza e della tempestività è affidata certo alla qualità della legislazione e all'adeguatezza dei mezzi e delle risorse, ma anche alla professionalità, alla capacità organizzativa, al patrimonio etico di ciascun magistrato». Noi tutti, ha concluso Legnini, «siamo chiamati ad operare per contribuire ad affermare il rispetto del prestigio e della funzione dei magistrati».

«Eventuali interventi» del legislatore di riforma delle misure cautelari devono muovere «dalla considerazione che il bene sommo della libertà personale può essere sacrificato solo nei casi di assoluta necessità» è stato invece l'auspicio del procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani.

Poi è intervenuto il ministro Andrea Orlando, secondo il quale, nonostante nell'anno passato si siano ottenuti risultati importanti «tuttavia sulla strada del cambiamento vi sono ancora non pochi ostacoli». Orlando ha sottolineato tra l'altro «nodi cruciali» come quello del personale amministrativo e delle spese.

«Nell'anno alle nostre spalle si sono succeduti eventi in grado di cambiare il volto del sistema giudiziario», ha spiegato il ministro, come l'avvio del processo civile telematico obbligatorio, l'entrata a regime della nuova geografia giudiziaria, il superamento del sovraffollamento carcerario, «l'acquisita centralità della giustizia civile nel dibattito pubblico». È anche l'anno «di una proposta di riforma che affronta numerosi temi cruciali».

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