Terni, il procuratore generale Sergio Sottani: «Inquietante il numero dei suicidi in cella a Sabbione»

Cento detenuti in più e l'urgenza della Rems nella relazione d'apertura dell'anno giudiziario

Terni, il procuratore generale Sergio Sottani: «Inquietante il numero dei suicidi in cella a Sabbione»
di Nicoletta Gigli
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Venerdì 2 Febbraio 2024, 22:44 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 01:45

TERNI - L’emergenza suicidi nel carcere di Sabbione è al centro dell’intervento del procuratore generale, Sergio Sottani.

Inaugurando l’anno giudiziario ha definito «molto inquietante il numero di suicidi a Terni. Mentre nessun suicidio, neanche tentato, si è verificato ad Orvieto, a Sabbione - ha detto il procuratore Sottani - si sono registrati ben tre suicidi e otto tentativi. La situazione è quindi allarmante e questo numero di episodi nella casa circondariale ternana desta enorme preoccupazione».

Il 2023 si era aperto con la morte, a fine gennaio, di un detenuto palermitano ristretto a Sabbione dal 2020.

Si è tolto la vita impiccandosi con un lenzuolo nella cella dell’alta sicurezza dove stava scontando una condanna per reati di mafia. Il suicidio dopo la lite con un altro detenuto.

Il primo aprile il suicidio in cella di Xhafer Uruci, 62 anni, albanese da oltre vent’anni a Terni, poche ore dopo che l’uomo, con un coltellaccio da cucina, aveva ammazzato la moglie Zenepe, 56 anni e un passato di violenze e soprusi chiusi nel silenzio delle mura domestiche.

Alla fine di maggio Abdelilah Ait El Khadir, 35 anni, marocchino, ha dato fuoco al materasso e ha atteso che il denso fumo lo accompagnasse alla morte. Era un detenuto che ha sofferto di disturbi psichiatrici, con un passato da tossicodipendente e parecchi conti aperti con la giustizia.

A settembre un detenuto marocchino di 28 anni in attesa di essere trasferito a Capanne, spostato più volte da un penitenziario all’altro per motivi di ordine e sicurezza, ha preso un indumento personale e si è impiccato sulla grata della cella.

Episodi che sono andati in scena dietro le sbarre di un istituto che da anni combatte col sovraffollamento e che oggi ha cento detenuti in più di quelli che dovrebbe ospitare.

«A fronte di una capienza di 418 posti risulta una presenza di 519 persone» ha sottolineato Sergio Sottani, che qualche mese fa è tornato a far visita anche a Sabbione.

«Urge la riduzione della popolazione carceraria entro il limite della capienza ed occorre riempire i vuoti di organico,  sia della penitenziaria che del personale che opera nelle carceri - dice - per rendere effettiva l’attività rieducativa».

Nella relazione il procuratore generale stigmatizza la «mancata istituzione in Umbria della Rems, la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, nonostante le reiterate dichiarazioni di impegno in tal senso dell’autorità regionale. Da parte della Regione Umbria - dice Sergio Sottani - non è più procrastinabile la definitiva realizzazione della Rems» per poter gestire i tanti detenuti con patologie psichiatriche.

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