Nagoro, città fantasma degli spaventapasseri: l'ultima abitante li usa per sostituire chi non c'è più

Nagoro, città fantasma degli spaventapasseri: l'ultima abitante li usa per sostituire chi non c'è più
di Costanza Ignazzi
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Martedì 9 Dicembre 2014, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 12:45

C'è un villaggio, in Giappone, dove gli spaventapasseri stanno prendendo il sopravvento sugli esseri umani. E' la cittadina di Nagoro, nel Sud del Paese, dove attualmente si conta un solo essere umano ogni tre spaventapasseri.

E non si tratta del risultato di un piano segreto degli spaventapasseri per dominare il mondo, ma dell'iniziativa - abbastanza inquietante - di Tsukimi Ayano, una signora di 65 anni che attualmente è la più giovane cittadina di Nagoro.

Con la partenza di tutti i giovani per le grandi città e la morte, giorno dopo giorno, degli storici abitanti del villaggio, Nagoro si sta infatti lentamente trasformando in una città fantasma, come molte altre nel Giappone rurale.

Per questo Tsukimi, che è dovuta tornare al villaggio da Osaka per assistere l'anziano padre, ha deciso di sostituire chi se n'è andato per un motivo o per l'altro con delle strane bambole a grandezza naturale.

Così, nella scuola di Nagoro, chiusa qualche anno fa perché non c'era più alcun bambino a cui insegnare, sono ora gli spaventapasseri a stare seduti tra i banchi, e ancora gli spaventapasseri a «salire» in cattedra. I fantocci popolano le strade, «aspettano» l'autobus alla fermata, stanno seduti fuori dai negozi a guardare la (poca) gente rimasta passare.

Un modo per combattere la solitudine secondo Tsukimi, che ha iniziato confezionando un paio di spaventapasseri per allontanare gli uccelli dal proprio orto. E poi non si è più fermata, sostituendo mano a mano con gli spaventapasseri i vicini che partivano o morivano. «Mi ricordano i bei tempi andati, quando Nagoro era una ridente cittadina e le persone che conoscevo erano vive e stavano bene - spiega la donna - Vedete quella vecchietta? Veniva a casa mia a prendere il tè e chiacchierare. E quel signore beveva saké e raccontava storie».

Ogni spaventapasseri ha la sua collocazione e la sua espressione unica. A volte, Tsukimi ne porta qualcuno con sè per tenerle compagnia quando va a fare la spesa, guidando per 90 minuti fino all'alimentari più vicino. Ma la maggior parte di loro rimane imperterrita nella posizione nella quale è stato creato, facendosi fotografare da turisti e curiosi. «Se non ci fossero i miei spaventapasseri, nessuno si fermerebbe più a Nagoro - spiega un'orgogliosa Tsukimi - invece così ogni tanto vedo anche qualche turista».

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