Ancona, uccide la madre della fidanzata, il 18enne racconta: «Ecco com'è andata»

Ancona, uccide la madre della fidanzata, il 18enne racconta: «Ecco com'è andata»
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Sabato 21 Novembre 2015, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 09:56

«Non volevo uccidere, volevo solo un chiarimento con i genitori della mia ragazza: ma il padre ha avuto un atteggiamento aggressivo, mi è venuto addosso, e io ho sparato. Non ricordo nient'altro». Antonio Tagliata, il 18enne che ha ucciso la madre della fidanzata e ferito gravemente il padre, si sarebbe difeso così durante l'interrogatorio. Non solo: Carlo Tagliata, il padre del ragazzo ha raccontato altri dettagli, tutti da verificare: «La porta di casa dei genitori l'ha aperta lei. C'è stata una colluttazione, e lei ha detto sparagli!». Il giovane è stato fermato ieri sera, per la fidanzatina invece il fermo è scattato durante la notte. Al termine degli interrogatori è stata trovata la pistola.

A riferire le parole del 18enne è l'avvocato difensore, Luca Bartolini, secondo il quale il giovane si sarebbe assunto la responsabilità della sparatoria e avrebbe avuto intenzione di costituirsi subito dopo.

Fabio Giacconi, il padre della 16enne, avrebbe avuto un atteggiamento «aggressivo, sprezzante, offensivo», ha detto il ragazzo. «Ha attaccato me e la mia famiglia - ha continuato - mi ha detto vi mando in galera. Non ho capito più niente e ho fatto fuoco».

Secondo il legale, il giovane non ricorda neppure di aver esploso dei colpi di calibro 9 anche verso la madre della ragazza, Roberta Pierini, uccisa sul colpo. «Tenevano segregata in casa la mia fidanzata - ha detto ancora - io ero andato lì solo per parlare, per chiarire le cose». Tagliata e la ragazzina sarebbero poi fuggiti dall'appartamento di Via Crivelli a piedi, e non in motorino, come si era appreso in un primo momento. Sono andati in autobus fino alla stazione di Falconara Marittima, e da lì il ragazzo ha telefonato ai genitori, che nel frattempo si erano recati alla caserma dei carabinieri, ed avrebbe detto «mandate qualcuno a prendermi». L'intenzione insomma era quella di costituirsi.

Sarebbe stato poi lo stesso 18enne a far ritrovare la pistola in un cassonetto di Via Buonarroti. Al momento però non si sia come se la sia procurata. Perché ti sei portato dietro un'arma, gli hanno chiesto gli investigatori: «Per paura, ma non volevo sparare». Subito dopo essere stato portato in caserma, il giovane che soffre di crisi di panico, ha avuto un nuovo attacco, ma si è presto ristabilito. In questo momento è detenuto in un luogo che il difensore ha preferito non rivelare.

I fidanzatini in passato avevano tentato di uccidersi: «la ragazza due volte, ha i segni ai polsi. Mio figlio si stava buttando dalla finestra» per quel loro amore ostacolato dai genitori di lei, ha inoltre raccontato il padre di Antonio Tagliata, Carlo.

Restano gravissime, ma sono stabili, le condizioni di Fabio Giacconi, 49 anni, il sottufficiale dell'Aeronautica gravemente ferito. Insieme alla moglie Roberta Pierini si opponeva alla storia d'amore dei due ragazzi. E' ricoverato nella rianimazione dell'ospedale di Torrette.

Sarebbero almeno 8 i colpi di calibro 9X21 esplosi da Tagliata contro i genitori della sua fidanzata, che era presente in casa: due (uno alla testa) hanno raggiunto Roberta Pierini, freddandola sul colpo. Altri quattro o cinque proiettili hanno ferito il marito, colpendolo alla nuca mentre cercava di fuggire verso il terrazzo, e in altre parti del corpo, in un caso di striscio.

Durante la fuga, i ragazzi hanno gettato la pistola in un cassonetto dei rifiuti, dove stamani è stata ritrovata dai carabinieri. Ora saranno l'autopsia sulla vittima e la perizia balistica a stabilire quali siano stati i colpi mortali. Stamani intanto, inquirenti e investigatori conducono un nuovo sopralluogo insieme al Ris nel luogo del delitto, in via Crivelli.

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