Un bacio per il permesso. «Condannate il vigile a due anni e mezzo»

Un bacio per il permesso. «Condannate il vigile a due anni e mezzo»
di Stefano Pagliarini
1 Minuto di Lettura
Mercoledì 1 Ottobre 2014, 18:54 - Ultimo aggiornamento: 19:05
ANCONA - Vigile urbano di Ancona era finito a processo con l’accusa di aver chiesto baci con alcune donne extracomunitarie in cambio del rilascio del permesso di residenza. La Procura ha chiesto pomeriggio la condanna a due anni e sei mesi per il vigile urbano anconetano M.M., difeso dagli avvocati Paolo Tartuferi e Savino Donvito. Oggi è stato il giorno della discussione. Nella sua requisitoria, la pubblica accusa ha detto che la tesi difensiva secondo cui queste donne si erano accordate per mettere nei guai la divisa anconetana, non è credibile. Una tesi emersa proprio nell’ultima udienza, quella del 21 maggio scorso, aveva gridato al complotto.



«Sono accuse costruite ad arte contro di me perché non ho concesso la residenza a qualcuno» aveva detto in lacrime il 61enne. Tuttavia la pubblica accusa ha chiesto l’assoluzione per alcuni fatti di reato. Ma per altri, dove si sostanzierebbe l’induzione indebita finalizzata ad atti sessuali, il pm ha chiesto la condanna.



Lunga arringa difensiva da parte dell’avvocato Donvito che, rivolgendosi alla Corte, ha detto che i giudici saranno chiamati a emettere una sentenza che si baserà esclusivamente sulle dichiarazioni delle parti offese. La difesa, convinta della totale innocenza dell’imputato, ha poi analizzato caso per caso, rilevando come nelle dichiarazioni di chi ha puntato il dito contro Montanino, ci sono non poche contraddizioni.