“Un sindaco in esilio”: Cortina d'Ampezzo e il processo che riguarda i primi cittadini di tutta Italia

La copertina del libro "Un sindaco in esilio" di Andrea Franceschi
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Sabato 13 Luglio 2013, 14:42 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 01:30
ROMA - E’ un processo che riguarda tutti i Sindaci d’Italia, sempre stretti tra abuso d’ufficio e l’omissione in atti d’ufficio, in un equilibrio che potrebbe rivelarsi impossibile, minacciando l’ultimo anello della catena tra politica e cittadini che ancora non si sia spezzato: Andrea Franceschi, sindaco (sospeso) di Cortina d'Ampezzo, torna a parlare dopo la vicenza giudiziaria che l'ha travolto lo scorso aprile e che lo costringere tutt'ora a vivere lontano dalla “sua” cittadina.



“Un sidaco in esilio” è il titolo del libro in cui Franceschi racconta la sua versione dei fatti, dagli arresti domiciliari scattati il 24 aprile alla «pena d'altri tempi», il divieto di dimora a Cortina: «Di fatto - spiega - prima ero chiuso dentro, adesso mi hanno chiuso fuori». Il giovane primo cittadino del rinomato comune veneto, eletto con una lista civica nel 2006 e poi confermato nel 2012, è indagato per turbativa d'asta, abuso d'ufficio e violenza privata per un bando sui rifiuti e per il rapporto col comandante dei vigili urbani, ma sostiene che in ballo c'è «il ruolo dei Sindaci nel nostro Paese».



«L’esito del dibattimento - continua Franceschi - servirà a chiarire a tutti gli effetti un precedente per stabilire se i Sindaci saranno amministratori che rispondono ai cittadini o passacarte dal ruolo per lo più onorifici: se sia o meno reato fare il Sindaco in maniera attiva, chiedendo agli uffici di applicare modifiche ai bandi, incontrando le aziende che presentano progetti, pretendendo che i dipendenti (vigili urbani) si concentrino su abusi edilizi e non su autovelox». Nel libro, che in questi giorni lo stesso Franceschi sta presentando nei comuni nel bellunese per un originale “Esilio Tour”, si ripercorre la storia esemplare di Cortina, «una località turistica prima che turismo divenisse una parola di uso corrente», dagli eccessi dell'«Ancien régime» ai blitz della Finanza, fino a quello che lui definisce il «Ritorno alla montagna», con la difficile decisione di chiudere la celebre manifestazione estiva CortinaInConTra e di dare per sempre addio all'epoca «dell'eccesso, dell'apparenza ad ogni costo, in alcuni casi della cafonaggine e della maleducazione...».
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