I SALDI TAROCCHI
«Lo faccio per una questione di principio, e non per i 1600 euro che mi hanno rubato - racconta - Le notizie sono molto frammentarie. La società Roman è fallita, credo, a maggio scorso, eppure hanno continuato a far iscrivere clienti. Nel mio caso, per esempio, pubblicizzando la formula “paghi 2 e prendi 3”, ho pagato un abbonamento per tre anni quando la palestra stava per chiudere». Entra nel dettaglio, Lauro: «Quando ho pagato con la mia carta di credito, la ricevuta era a nome di un’altra società. Ma c’era sul contratto la conferma della proprietaria, la signora Rosetta. Alla data 6 giugno c’è una sigla dell’impiegata che scrive “ok Rosetta”. Insomma, è una truffa documentale. Anche perché non si fallisce dall’oggi al domani, lì c’era un problema cronico. Serviva un gesto di onestà». E la rabbia è tale che Massimo Lauro ha deciso di mettere il suo studio a disposizione, a titolo rigorosamente gratuito, per tutte le persone che sono state truffate. «Credo che siano tante», incalza. Basti solo dire che un ragazzo aveva da poco sborsato 3500 euro per un abbonamento da 5 anni.
I vip Stupore anche da quei personaggi illustri assidui frequentatori. Quasi un Amarcord per lo stilista Renato Balestra: «Ci sono andato per molti anni, e lì ho fatto addirittura due trasmissioni televisive con Piero Chiambretti. Avevo tanti amici - continua il couturier - Quel posto aveva il fascino di essere a Villa Borghese, e così vicino via Veneto, ed era diventato un punto di incontro magnifico. Mi ricordo che veniva sempre Monica Bellucci». Colpito dalla notizia anche Guillermo Mariotto, direttore creativo di Gattinoni: «Mi dispiace, non me l’aspettavo. L’ho frequentata da subito, appena arrivato da San Francisco, mi sembrava un posto così internazionale, all’avanguardia, era davvero un fiore all’occhiello della Capitale». «Non ci credo, è incredibile, pure la palestra ha chiuso, e per fallimento», commenta sorpresa Marina Ripa di Meana. «Sono stata per anni una cliente, sembrava che funzionasse, che andasse così bene, era ben tenuta. Forse era un pò troppo cara, era molto selettiva in questo. Però c’era un’aria di persone che volevano arraffare. Per esempio, mia figlia ebbe in regalo un abbonamento alla palestra, ma non ci poteva andare, e voleva girarlo a me. E loro non lo permisero, non cambiarono il nominativo. Beh, non lo trovai un atteggiamento simpaticissimo».
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