MARCERATA - Il Made in Marche in realtà era fabbricato in Cina.
Duecentomila borse e zainetti prodotti in Cina e venduti con l'etichetta Made in Italy, 20 milioni di euro evasi al fisco, violazioni all'Iva per 5,5 milioni. Sono i numeri dell'operazione China Factory, condotta dalla Guardia di finanza di Macerata con sequestri e denunce fra Marche, Toscana e Abruzzo.
Al centro dell'indagine alcuni imprenditori italiani cui facevano capo società gestite da cinesi nelle tre regioni. Sei le persone denunciate, alle quali le Fiamme gialle hanno sequestrato beni per 4,5 milioni.