L’ESEMPIO
Un distretto di energivori italiani potrebbero comprare un piccolo reattore da 50 megawatt per autoalimentarsi. L’impianto non solo può fornire energia a lungo termine, quindi con prezzi certi a lungo termine, ma anche fornire calore ad alta temperatura direttamente per il ciclo industriale. Oggi molte imprese utilizzano calore ad alta temperatura per la lavorazione del vetro, dell’acciaio, del cemento e lo producono con il gas.
Sono imprese definite hard-to-abate che hanno grosse difficoltà a decarbonizzarsi perché per loro l’elettrificarle non è possibile. Il più grande vantaggio dunque uò arrivare proprio per loro. Non solo. I mini-reattori possono anche garantire l’energia costante necessaria per produrre idrogeno. Cosa che non possono fare le rinnovabili.