Terme dei Papi, l’opposizione attacca: «Zero euro investiti nel rilancio, in due anni non si è mosso nulla»

Dopo la lettera al Comune del patron dello stabilimento dei Papi Pd e Lega contro la sindaca

Terme dei Papi, l’opposizione attacca: «Zero euro investiti nel rilancio, in due anni non si è mosso nulla»
di Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 15 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 19:43

«In due anni non si è visto niente». Non c’è solo la vicenda legata alle Terme dei Papi, con il ricorso pendente al Tar da 36 milioni di euro come richiesta di risarcimento e le lettere inviate al Comune: l’opposizione mette nel calderone tutto il resto. Dal mancato rilancio delle ex terme Inps al Bagnaccio ancora chiuso.

Parte il capogruppo del Pd, Alvaro Ricci. «Avevo già chiesto a suo tempo - dice - di portare in consiglio il discorso delle terme, in particolare il contenzioso con quelle dei Papi. Il Consiglio di Stato non ha indicato una portata d’acqua definita, ma quella di cui ha bisogno per funzionare. Siamo in una fase di interregno, il consiglio comunale deve essere chiamato a pronunciarsi». Poi si passa al piatto forte. «Sarebbe l’occasione buona anche per parlare del grande tema del settore: le ex terme Inps, dove siamo fermi all’era Michelini». Un passo indietro: «Il piano di rilancio fu finanziato da Comune e Regione, poi fu affidato a Federterme. Nacque da una proposta di legge di Enrico Panunzi, che risolse il pasticcio della società mista Comune-Regione delegando a palazzo dei Priori il compito di procedere al rilancio della struttura. Tutto si è fermato quando la Regione chiese al Comune se il progetto fosse compatibile con l’acqua disponibile e con il vincolo nel frattempo messo dalla Soprintendenza». Da lì, il buio. «È rimasto tutto lettera morta, salvo il tentativo dell’allora assessore Ubertini di ricucire con la Regione. Ma il tempo era ormai scaduto perché la maggioranza mandò a casa il sindaco Arena. E Frontini - spiega Ricci - sta continuando con l’inerzia di chi l’ha preceduta.

Deve definire la quantità d’acqua delle Terme dei Papi, dire cosa vuole fare con il rilancio delle Inps, capire come riaprire il Bagnaccio e quale destinazione urbanistica debba avere l’area intorno alle piscine Carletti. I 120 mila euro per la riqualificazione dell’area del Bullicame, su mio emendamento e per cui è stato acceso un mutuo, che fine hanno fatto? Non si è visto niente, non hanno fatto nulla. Lo abbiamo evidenziato in sede di bilancio consuntivo: non hanno speso un centesimo per Viterbo città termale».

Anche la Lega spinge sul tema. «Del termalismo - commenta il consigliere Andrea Micci - non si sa più niente. Il patto civico che governa la città si dirige verso il giro di boa di metà mandato e ad oggi non vediamo concretizzarsi nemmeno le basi di tutte quelle idee scritte nel programma elettorale che, sfoglia oggi e sfoglia domani, appare sempre più come un libro dei sogni». Ne ricorda alcune: «Immaginavano “trasporti cittadini” per le terme, “una pubblicità esterna specifica, un nuovo sito internet dedicato, una programmazione comunicativa istituzionale, la creazione di uno specifico brand”. Si parlava anche di rivalutare i siti termali archeologici, di “mettere in rete il termalismo privato e pubblico”, di recuperare e valorizzare i siti termali. Ottime idee. Peccato non ritrovarle nelle poste di bilancio e nella programmazione dell’ente - conclude - dove queste visioni dovrebbero concretizzarsi».

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