Virginia Raggi, l'ex sindaco di Roma a processo: «Calunniò l'ad di Ama»

La genesi della vicenda è legata ad una serie di audio, registrati di nascosto nel 2019 dall'ex ad della municipalizzata dei rifiuti

Virginia Raggi, l'ex sindaco di Roma a processo: «Calunniò l'ad di Ama»
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Martedì 14 Maggio 2024, 17:19 - Ultimo aggiornamento: 22:28

Il gup di Roma ha rinviato a giudizio l'ex sindaca della Capitale, Virginia Raggi, per l'accusa di calunnia in riferimento ad alcune affermazioni da lei fatte nei confronti dell'ex amministratore delegato di Ama, Lorenzo Bagnacani. Il processo è stato fissato per il mese l'11 settembre.

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La genesi della vicenda è legata ad una serie di audio, registrati di nascosto nel 2019 dall'ex ad della municipalizzata dei rifiuti, in cui la Raggi esprimeva anche giudizi negativi sullo stato in cui versava la Capitale.

Virginia Raggi a processo per calunnia

La notizia è stata anticipata sul sito del quotidiano Domani.

Nell'esposto Bagnacani, assistito dall'avvocato Elisabetta Gentile, faceva riferimento a «pressioni indebite» messe in atto dalla ex sindaca per ottenere la modifica del bilancio Ama. Denuncia a cui il manager allegò una serie di chat e registrazioni da cui emergerebbero le «richieste» della Raggi di intervenite sul bilancio. Quando venne sentita dai magistrati nel 2022, dopo la seconda richiesta di archiviazione alla quale l'ex ad si era opposto, Raggi affermò che era stata minacciata dallo stesso Bagnacani.

Secondo l'ex sindaca, Bagnacani e l'allora assessore all'Ambiente, Pinuccia Montanari «in qualche modo» la «forzavano e minacciavano - è detto nell'ordinanza del gip che dispose l'imputazione coatta - dicendo che se non avessi approvato il bilancio come volevano loro riconoscendo i crediti io sarei stata responsabile del fallimento dell'azienda» con l'intenzione poi di svenderla ai privati. Parole che portarono Bagnacani ad una nuova denuncia per l'accusa di calunnia. 

La replica di Raggi

 «Mi si contesta di avere accusato alcune persone di avere tenuto nei miei confronti una condotta che esse stesse hanno esplicitamente rivendicato. All'epoca ho effettivamente subito enormi pressioni affinché si approvasse un bilancio che presentava molti aspetti poco chiari, ma non lo feci. Provo, pertanto, sconcerto e rabbia per una vicenda paradossale nella quale - voglio ricordarlo - sono stata io, prima, a denunciare pubblicamente e a segnalare in Procura la situazione economica altamente critica dell'azienda- e, poi, ad affidarla a un nuovo CdA, che ne ha risanato i conti. Il bilancio successivamente approvato, dopo aver sostituito i vertici della società, risultò ben diverso: è emerso, infatti, un buco di 250 milioni di Euro, prodottisi addirittura dal 2003, dovuti a una gestione pregressa a dir poco disattenta dell'azienda». E' quanto afferma l'ex sindaca di Roma, Virginia Raggi. «Ci tengo infine a sottolineare che, in relazione ai fatti che mi vengono oggi addebitati, il PM ha chiesto, prima, l'archiviazione e, poi, una sentenza di non luogo a procedere in mio favore», aggiunte.

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