Assunzioni dei figli, mozzarelle e buoni benzina per agevolare gli imprenditori agricoli: sospeso dirigente della Regione Lazio

L'inchiesta dei carabinieri forestali partita nel 2020, contestati sei episodi di corruzione

Assunzioni dei figli e mozzarelle per agevolare lgli imprenditori agricoli, sospeso un dirigente della Regione Lazio
di Pierfederico Pernarella
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Lunedì 13 Maggio 2024, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 11:42

Dirigente della Regione Lazio, responsabile dell'area agricoltura Lazio sud con sede a Frosinone, sospeso dal servizio con l'accusa di corruzione. L'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip del Tribunale di Cassino Alessandra Casinelli su richiesta del pubblico ministero Chiara Fioranelli, è stata eseguita ieri dai carabinieri forestali del Nucleo investigativo.

Secondo le contestazioni il dirigente regionale - Massimo Luciano, 65 anni, originario di Napoli - in cambio di una serie di regali e di un posto di lavoro per la figlia avrebbe agevolato alcuni imprenditori agricoli per ottenere in maniera più spedita i contributi europei e risolvere problemi burocratici.

Sotto inchiesta oltre al dirigente, un funzionario della Regione, sempre in servizio presso la sede di Frosinone, e 8 imprenditori.

LE CONTESTAZIONI

Le indagini del Nucleo investigativo dei carabinieri forestali, agli ordini del tenente colonnello Vitantonio Masi, sono partite nel 2020 quando erano emerse situazioni sospette nell'erogazione di fondi europei per lo sviluppo rurale (PSR), di competenza della Regione Lazio. Sotto osservazioni è finita l'attività di Massimo Luciano che è responsabile dell'area agricoltura Lazio Sud con sede a Frosinone, competente anche per la provincia di Latina. In tutto vengono contestati 6 presunti episodi corruttivi. Secondo le accuse Luciano, per agevolare le pratiche, avrebbe ottenuto generi alimentari più svariati (mozzarelle, provoloni, olio, carne, vino), buoni carburante (gasolio a prezzo agevolato di cui beneficiano le aziende agricole), ma anche una cena e il posto di lavoro per la figlia presso una delle imprese che avrebbero beneficiato dei suoi favori.

Il dirigente non avrebbe compiuto falsi per agevolare le pratiche, ma quei regali, secondo le accuse, sarebbero serviti a velocizzare le pratiche o a risolvere eventuali intoppi. Per questo gli viene contestata una fattispecie della corruzione, quella impropria. A servirsi di questo canale privilegiato, tra gli altri, sarebbe stato il titolare di un allevamento di bufale e di produzione di generi alimentari bufalini nella zona ciociara: in cambio del rilascio spedito di alcuni atti avrebbe dato al dirigente numerosi prodotti alimentari, diversi rifornimenti di gasolio per la sua auto.

L'amministratore di un'azienda con sede in Romania, ma operativa nel frusinate, avrebbe dato al dirigente generi alimentari, bottiglie di vino e un pranzo in un ristorante di Cassino per definire in tempi brevi una pratica di un finanziamento. Sempre per la risoluzione di alcuni problemi legati ad un finanziamento ad una società cooperativa agricola con sede nel pontino, i dirigente avrebbe ottenuto in cambio l'assunzione della figlia presso tale società.

In cambio di un rifornimento di carburante Luciano avrebbe risolto i problemi di un imprenditore del Cassinate per un finanziamento anche intercedendo presso i funzionari che si occupavano delle pratiche. Per lo stesso motivo, da un altro imprenditore del Cassinate, avrebbe ricevuto una fornitura di olio. In un altro caso il dirigente avrebbe ottenuto la promessa di assunzione del figlio.

LA DIFESA

Il dirigente regionale è difeso dall'avvocato Vincenzo Galassi: «Si tratta di atti d'ufficio dovuti - spiega il legale - Tanto è vero che viene contestata la corruzione impropria. Le presunte regalie sono state concesse da imprenditori che comunque avevano diritto al rilascio dei documenti richiesti. Peraltro sono contestate vicende risalenti nel tempo, al 2020. E i precedenti tribunale che se ne erano occupati, quello di Frosinone e Latina, non aveva adottato provvedimenti. Ora studieremo le carte e valuteremo il da farsi».

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