Frosinone, anziano malato bloccato in casa per mesi nella contesa per i confini: vicino terribile a processo

Un 55enne di Supino a giudizio per atti persecutori e procurato allarme

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di Marina Mingarelli
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Sabato 11 Maggio 2024, 07:00

Per quasi un anno un pensionato di 74 anni residente a Supino è rimasto prigioniero all’interno della propria abitazione perché il vicino, a causa di una disputa sui confini, gli aveva impedito il passaggio in diversi modi.

Ieri mattina il confinante - A.P. di 55 anni - è stato rinviato a giudizio per atti persecutori e procurato allarme. Una vicenda che si è trascinata per mesi e che ha fatto piombare l’anziano, tra l’altro anche affetto da una patologia cardiaca, in un incubo.

Un bel giorno il vicino, armato di ruspa, davanti al cancello e lungo il margine del confine, aveva realizzato uno scavo profondo 40 centimetri, una sorta di fosso che aveva impedito al pensionato di uscire da casa con l’auto, ma anche di uscire con la roulotte per andare in vacanza d’estate come abitualmente faceva.

Le proteste e le denunce alle autorità erano state vane, anzi non avevano fatto altro che alimentare ancora di più l’astio del vicino.

E così il 55enne, dopo l’ordine dei carabinieri di ricoprire quel fossato, invece di ripristinare lo stato dei luoghi, aveva collocato dei blocchi di cemento armato in corrispondenza dell’accesso dell’abitazione ostruendo il passaggio, cosi da costringere l’anziano ad effettuare più manovre con i suoi veicoli limitando la servitù di cui la persona offesa è titolare. Un mese dopo aveva piantato delle travi di legno, sempre in corrispondenza dell’accesso carrabile.

Il 55enne inoltre non mancava di minacciare l’anziano intimandogli che se ne doveva andare e che se avesse rivisto lui o i suoi familiari a meno di cinque metri dal confine li avrebbe «ammazzati tutti come cani».

LA CHIAMATA AL 112

Nel settembre scorso, ancora, il 55enne aveva chiamato il 112 dicendo che dalla casa del vicino arrivavano strani lamenti. Nel giro di qualche minuto sul posto erano arrivate giunte due squadre di vigili del fuoco un’autoambulanza, ma il pensionato e la moglie stavano tranquillamente dormendo. Ecco perché il 55enne di Supino, oltre che del reato di atti persecutori, dovrà rispondere anche del reato di procurato allarme.

Numerose le denunce querele sporte dalla vittima. L’ultima in ordine di tempo risale al 4 aprile scorso. Nonostante il procedimento penale in corso, il 55enne avrebbe continuato a moltestare il confinante che adesso tramite l’avvocato Roberto Capobianco si è costituito parte civile. La prima udienza è stata fissata per il giorno 11 ottobre. Grande la soddisfazione del pensionato che finalmente potrà di nuovo ricominciare a vivere.

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