Roma, pochi pusher: il crack al Quarticciolo lo vendono i 13enni. È caccia ai fornitori

Due ragazzini fermati con dodici dosi di droga e oltre 400 euro in contanti

Roma, pochi pusher: il crack al Quarticciolo lo vendono i 13enni. Caccia ai fornitori
di Federica Pozzi
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Mercoledì 24 Aprile 2024, 23:03 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 08:59

Sono continui gli arresti dei carabinieri della compagnia Casilina per vendita di droga in zona Quarticciolo. Le numerose operazioni hanno portato all’arresto dei criminali di un certo peso, costringendo le organizzazioni dedite allo spaccio ad arruolare minorenni o persone in difficoltà per riuscire ad avere un numero sufficiente di pusher che possa portare avanti il mercato. Solo negli ultimi sei mesi - dal 1 ottobre 2023 al 31 marzo 2024 - sono state 112 le persone arrestate, per la gran parte minori, sempre più in aumento rispetto ai periodi passati, stranieri irregolari e tossicodipendenti senza fissa dimora. Dati che fanno accendere i riflettori su una tendenza recente che vede una sempre minore caratura criminale dei pusher. Nello stesso periodo, sono stati 13 i servizi specifici contro la droga che hanno portato al sequestro di circa un chilo e mezzo di cocaina, più di mezzo chilo di crack e quasi un chilo di hashish. A livello di numero maggiore di dosi sequestrate, il tipo di droga più venduta è il crack, che pure risulta di quantità minore a causa del peso più basso delle singole dosi rispetto agli altri tipi di stupefacenti. 

Cocaina nelle condotte del cargo: il sequestro a 9 metri di profondità

I GIOVANISSIMI

A proposito di minorenni, pochi giorni fa i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato un 16enne romano gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il ragazzo è stato sorpreso in compagnia di un 13enne, non imputabile per la sua età, che è stato segnalato alla Procura presso il tribunale per i minorenni di Roma. I due sono stati sorpresi, in zona Quarticciolo, mentre vendevano droga ad alcuni acquirenti in strada, prendendo la sostanza da un nascondiglio ricavato da alcuni alberi. I carabinieri a quel punto li hanno fermati trovandoli in possesso di oltre 400 euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio, e 12 dosi di crack nascoste tra gli arbusti, dove poco prima le avevano prelevate per venderle. .
Il 16enne è stato quindi accompagnato al centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli e, su richiesta del Pubblico Ministero, il gip ha applicato la misura cautelare delle prescrizioni - la meno restrittiva delle misure che prevede specifici obblighi relativi all'attività di studio o di lavoro-, mentre il 13enne è stato affidato ai rispettivi genitori.

Dei due arrestati, il 16enne abita in zona Tor Sapienza, non frequenta la scuola ed ha una situazione familiare particolare, con il padre in carcere per spaccio.

Simile la condizione del 13enne, residente in zona tiburtina, già noto alle forze dell’ordine per precedenti di guida senza patente e anche lui con il padre guineano in carcere per droga. Altri due aspetti, quello di abitare in zone della città diverse da quella dello spaccio e quello di venire da situazioni di disagio, che ben rispecchiano la condizione di precarietà a cui la sfilza di arresti effettuati negli ultimi mesi al Quarticciolo ha costretto le organizzazioni criminali che gestiscono gli affari di droga. 

LA MANOVALANZA

Non solo minorenni. Diversi sono i casi di tossicodipendenti messi a spacciare e pagati con dosi di droga o stranieri irregolari che per qualche soldo entrano in giri illeciti. Ne sono una dimostrazione gli 11 arresti eseguiti qualche giorno fa sempre dai carabinieri della compagnia Casilina, che hanno portato alla luce anche numerosi nascondigli di fortuna utilizzati per occultare lo stupefacente - cassonetti dei rifiuti, aiuole, fori nei muri e addirittura una trappola per topi. Tutti dettagli che dimostrano quanto la manovalanza sia priva di “basi” in materia criminale. 

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