Roma, ex borghetto degli artigiani sottratto alla criminalità diventa un covo di pusher. «Una bomba a orologeria»

L'ex borghetto degli artigiani in via Acqua Bullicante. Oltre 500 residenti firmano l’esposto in Procura: «Area totalmente fuori controllo»

Roma, ex borghetto degli artigiani sottratto alla criminalità diventa un covo di pusher. «Una bomba a orologeria»
di Laura Bogliolo
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Lunedì 6 Maggio 2024, 22:30 - Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 07:00

Accade che angoli di Roma diventino spettri. Soprattutto in quella periferia che i romani fanno fatica a riconoscere, devastata com’è dall'abbandono vissuto spesso come un flagello astruso da chi dovrebbe assicurare decoro e sicurezza.

Un tempo si battevano martelli su ferro e acciaio, c'erano i suoni degli artigiani. La popolosa borgata nasceva subito dopo Porta Maggiore e si allungava fino a via di Acqua Bullicante. Quei rumori di un lavoro antico furono spazzati via e su quei 15mila metri quadrati di verde incolto e baracche calò il silenzio. Da tempo ormai l'ex borghetto degli artigiani è stato colonizzato illegalmente da una quarantina di sbandati, spacciatori e malviventi di ogni tipo. Strappato formalmente alla criminalità organizzata, è tornato nelle sue mani.

Siamo in periferia, è vero, la terra promessa dove però si attende ancora quella rigenerazione che dovrebbe azzerare il “determinismo” per nascita, offrendo a tutti la possibilità di vivere nel bello.

Invece, in via di Acqua Bullicante, civico 234, c'è un polmone di crack ed eroina che minaccia a ogni ora gli abitanti.

LE VIOLENZE

C'è un vecchio cancello che con facilità viene scavalcato, la boscaglia dell’area verde è stata eliminata con un intervento lampo nel luglio del 2022. Un'operazione tanto attesa e realizzata da V Municipio, Ama e Servizio giardini che secondo i residenti però «ha portato ancora più guai». Non solo perché è stato «un evento unico, ma anche perché, avendo eliminato le erbacce, ha reso possibile l'insediamento nelle baracche di tanti sbandati». A parlare è un gruppo di residenti che non vuole far comparire il proprio nome. «Abitiamo qui, abbiamo figli, abbiamo paura». Nel quartiere Prenestino Labicano non c’è omertà, ma quella voglia di difendersi che si traduce in atti concreti. Oltre 500 abitanti hanno firmato l'esposto presentato alla Procura della Repubblica di Roma che fotografa la convivenza con un hub che fa da collegamento tra spacciatori, sentinelle, guardiani, clienti e sbandati. È stato trovato qui, tra le baracche di via di Acqua Bullicante 234, il cittadino del Bangladesh di 27 anni, pregiudicato senza fissa dimora, arrestato il 25 aprile con l'accusa di aver accoltellato un ucraino a San Giovanni. A 700 metri di distanza, venerdì scorso una ragazza è stata aggredita, palpeggiata e colpita con una catena da un 25enne del Bangladesh.

IL PARADOSSO

«L’ex borghetto - raccontano i residenti - venne sequestrato e inserito nelle disponibilità dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Gestione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata. È stato acquisito dal Comune tra il 2018 e il 2019, ma è un’area incustodita, priva di manutenzione e vigilanza, totalmente fuori controllo e restituita quindi alla criminalità organizzata a cui è stata ufficialmente sottratta». Un paradosso quindi. Numerose, spiegano, le denunce e le segnalazioni inviate agli organi competenti, anche al gabinetto del sindaco. Nella strada vicina, «su via Bartolemo Malfatti vediamo spesso giovani drogarsi». Non solo. «Siamo preoccupati per la nostra incolumità, ma anche per quella dei passanti. Inoltre - aggiungono - vediamo spesso entrare nell’ex borghetto ragazze». A febbraio poi, è esploso un incendio. «Perché nell’area c’è una discarica a cielo aperto, potrebbe essere bruciato di tutto, anche amianto». I residenti mostrano un documento nel quale il Comune nel 2023 si diceva disponibile a trasferire fondi extra Tari al Municipio per eliminare la discarica che invece è ancora sotto i balconi degli abitanti. Dopo l’incendio è stato lo stesso presidente del V Municipio a presentare un esposto ai carabinieri. Ad agosto del 2023 la Giunta Capitolina ha approvato la rimodulazione dei fondi per il potenziamento della sicurezza urbana secondo la proposta presentata alla Prefettura dall’assessora Monica Lucarelli e dall’assessore Maurizio Veloccia. Si parla di 5 milioni di euro da impiegare in 14 progetti. Tra questi la demolizione degli immobili dell’ex borghetto e la messa in sicurezza dell'area da adibire a verde pubblico da parte del Municipio V. Intanto, l’ultima novità in Comune riguarda la decisione di destinare 500mila euro dei fondi del ministero degli Interni. In attesa, si pensa di murare gli immobili decadenti per cercare di arginare ogni illegalità.

laura.bogliolo@ilmessaggero.it

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