Sinner, l'Itia difende la sentenza del caso doping: «Giudizio basato sulla scienza, non sull'atleta»

Le ultime sul processo che coinvolge il tennista azzurro

Sinner, l'Itia difende la sentenza del caso doping: «Giudizio basato sulla scienza, non sull'atleta»
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giovedì 17 ottobre 2024, 16:41 - Ultimo aggiornamento: 17:51

 La decisione dell'International Tennis Integrity Agency (Itia) di scagionare Jannik Sinner dall'accusa di doping a seguito della positività al Clostebol si è attenuta alle regole definite, come ha appena spiegato:

«Il processo di gestione dei casi antidoping è complesso e comprendiamo che può essere fonte di confusione comprendere le differenze di esito o le incongruenze percepite nel processo. Per essere assolutamente chiari, il processo è definito dal Codice mondiale antidoping, stabilito dall'Agenzia mondiale antidoping e dal Programma antidoping del tennis. Il modo in cui gestiamo i casi non cambia, indipendentemente dal profilo del giocatore coinvolto.

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Il modo in cui si svolge un caso è determinato unicamente dalle sue circostanze, dai fatti e dalla scienza».

Così l'Itia (International Tennis Integrity Agency), tramite le parole del proprio Ceo Karen Moorhouse, torna sulla decisione presa inmerito al caso clostebol che ha coinvolto Jannik Sinner, trovato positivo ma assolto al termine del processo della stessa Itia.

 

«Nel caso di Sinner, comprendiamo che l'attenzione dell'appello (della Wada al Tas di Losanna, ndr) è rivolta all'interpretazione e all'applicazione delle regole da parte del tribunale indipendente quando si determina quale, se presente, livello di colpa è applicabile al giocatore, piuttosto che all'indagine dell'Itia sui fatti e sulla scienza. Detto questo, riconosciamo che è nostra responsabilità lavorare con i membri della famiglia del tennis per garantire che ci sia fiducia nel processo e invitiamo a dialogare con i giocatori, i loro rappresentanti e i media su questo».

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