Le novità introdotte dalla Lega Serie A, in materia di Var, sono il punto di arrivo di una lunga sperimentazione iniziata dalla Fifa oltre un anno fa. Andiamo con ordine. È iniziato il countdown per le novità in materia di Var annunciate dalla Lega Serie A.
È ormai già noto, ed è notizia di ieri, che in Coppa Italia, in occasione delle semifinali (le due gare di andata sono in programma il 2-3 aprile, quelle di ritorno il ritorno il 23-24) e della finale (il 14 maggio all’Olimpico di Roma), sarà dato il via alla sperimentazione della diffusione del segnale audio dell’arbitro all’interno degli stadi e in televisione, con limitazione alla spiegazione delle decisioni prese dal direttore di gara dopo l’intervento del Var per «On Field Review».
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La svolta sul Var in Italia: cosa cambia
Un grande passo perché gli spettatori a casa, ma soprattutto il pubblico allo stadio, potranno ascoltare la motivazione della decisione finale direttamente dall’arbitro. Invece, dalla 30a giornata di campionato (in programma il 29-30-31 marzo) sarà diffuso sui maxischermi il segnale del VARDict (le grafiche televisive trasmesse durante il controllo Var), informando così gli spettatori sugli spalti su una eventuale revisione in corso, soprattutto nel caso quest’ultima si protragga.
Due innovazioni fondamentali per zittire ogni tipo di polemica. Come detto, la sperimentazione che viene citata è quella fatta dalla Fifa in oltre 100 partite delle proprie competizioni: in due Mondiali per club, nella Coppa Intercontinentale del 2024, nel Mondiale Femminile 2023, nei due Mondiali Under 17 e nei due Mondiali Under 20. Tanto che i buoni risultati hanno convinto l’Ifab a renderla “regola” dal 1º luglio 2025 (non obbligatoria, ma per chi vorrà usarla). Ed ecco che la Figc ha fatto richiesta di poterla utilizzare in deroga dalla prossima settimana in Coppa Italia.