I 130 anni del Mattino, l'editoriale del direttore Federico Monga: una voce libera in difesa del Sud

I 130 anni del Mattino, l'editoriale del direttore Federico Monga: una voce libera in difesa del Sud
di Federico Monga
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Mercoledì 25 Maggio 2022, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 17:47

Nel suo romanzo «Palomar», al capitolo il «Fischio del Merlo», Italo Calvino scrive: «Il problema è capirsi. Oppure nessuno può capire nessuno: ogni merlo crede d'aver messo nel fischio un significato fondamentale per lui, ma che solo lui intende; l'altro gli ribatte qualcosa che non ha relazione con quello che lui ha detto; è un dialogo tra sordi, una conversazione senza né capo né coda. Ma i dialoghi umani sono forse qualcosa di diverso?». Noi del Mattino pensiamo di sì, anche se l'era dominata dai social porta con sé molti paradossi. Il più evidente, mi pare, è che viviamo connessi 24 ore su 24, sette giorni su sette, senza però comunicare davvero. Almeno se si intende la comunicazione come dialogo, nel senso più profondo del termine. Ovvero: «Confronto d'idee, opinioni o programmi allo scopo di raggiungere un'intesa». Ecco, il ruolo di un giornale è far incontrare idee, opinioni, punti di vista, pensieri. E, nell'età digitale, solo i giornali e la radio consentono ancora la possibilità di una discussione approfondita e quotidiana. Per questo abbiamo deciso di celebrare la ricorrenza dei 130 anni dalla fondazione del Mattino con un'intera giornata dedicata ai dialoghi. 

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E allora, come sostiene Palomar, il problema è capirsi.

Soprattutto in un mondo dove i punti di riferimento culturali e sociali sono sempre più frammentati, labili e tendono a mutare con una velocità a cui è diventato quasi impossibile stare dietro. Attraverso il dibattito tra visioni del mondo diverse, apparentemente lontane, si deve e si può cercare sempre un punto di incontro. È uno degli obiettivi più delicati e importanti di un giornale. Ogni quotidiano parte da una sua prospettiva che è qualcosa di più e di più complesso e completo rispetto alla linea politica. Il Mattino ha la fortuna (e il dovere) di raccontare la vita quotidiana da una prospettiva al tempo stesso locale e globale. Napoli è una città mondo, una città universale con un'identità talmente forte che consente di proporre un'angolazione su qualsiasi argomento: dalla politica alla letteratura, dall'arte alla musica, dal cinema all'economia. Napoli è anche una città di invasioni, di incontri, di sovrapposizioni tra civiltà e di accoglienza che ne fanno il luogo ideale per la rappresentazione attraverso la parola di quel mutevole e infinito caleidoscopio che è la vita. Il Mattino da 130 anni è una piazza libera di dialogo dove dialogare e capirsi restano, in fin dei conti, le missioni principali. E oggi festeggiamo, in un periodo di propagande e censure, anche la libertà di confrontarsi. 

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