Donna incinta all'ottavo mese in ospedale in condizioni critiche, rarissimo parto podalico naturale: nate due gemelline

Una storia a lieto fine che ha riempito di gioia i corridoi dell'ospedale San Bortolo, a Vicenza

L'ecografia mostra i due feti a testa in su, ma la mamma partorisce naturalmente e nascono due gemelline: il parto rarissimo
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mercoledì 11 giugno 2025, 14:46 - Ultimo aggiornamento: 19:13

«È stato un parto». Persino nell'uso quotidiano della lingua il parto viene associato a un momento estremamente delicato e faticoso. Immaginiamoci, quindi, quanto può esserlo se il bambino non si trova nella posizione "standard", ovvero a testa in giù, e se, invece di un neonato, se ne aspettano due. Questo è ciò che ha affrontato una neomamma che ha portato alla luce due gemelline in un parto podalico naturale. Una storia a lieto fine che ha riempito di gioia i corridoi dell'ospedale San Bortolo, a Vicenza

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Il quadro complesso

La paziente all'ottavo mese è stata portata in emergenza dal Suem 118 in sala parto, la sua situazione sembrava critica.

Secondo quanto riferisce l'Ulss 8, durante la prima visita è subito emersa una situazione particolarmente delicata, in quanto entrambi i feti risultavano in posizione podalica, a quel punto era troppo avanzato il travaglio per poter eseguire un taglio cesareo, per cui si è deciso di assistere al parto naturale.

Le due piccole

Le due neonate sono state prontamente assistite dal personale della terapia intensiva neonatale, subito allertato data la prematurità e il parto podalico che rappresentano un fattore di rischio. Entrambe sono nate «reattive», non presentando complicazioni: alla nascita la prima pesava 1.650 grammi e la seconda 2.150. La madre è stata regolarmente dimessa e le due figlie sono ricoverate in attesa che raggiungano il peso e la completa maturità del sistema respiratorio prima di poter lasciare il San Bortolo.

Questo parto è una rarità

«L'assistenza al parto podalico è diventata molto rara - spiega Marcello Scollo, direttore dell'Uoc ostetricia e ginecologia del San Bortolo - ma situazioni imprevedibili come questa non permettono di ricorrere al taglio cesareo con il travaglio in fase molto avanzata. Grazie alle competenze di assistenza a questo tipo di parti, come indicato dalle linee guida nazionali e internazionali, è stato possibile gestire l'emergenza eseguendo le corrette manovre di estrazione del neonato dopo aver avvisato neonatologi ed anestesisti, come prevedono i protocolli di gestione».

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