«È stato un parto». Persino nell'uso quotidiano della lingua il parto viene associato a un momento estremamente delicato e faticoso. Immaginiamoci, quindi, quanto può esserlo se il bambino non si trova nella posizione "standard", ovvero a testa in giù, e se, invece di un neonato, se ne aspettano due. Questo è ciò che ha affrontato una neomamma che ha portato alla luce due gemelline in un parto podalico naturale. Una storia a lieto fine che ha riempito di gioia i corridoi dell'ospedale San Bortolo, a Vicenza.
Il quadro complesso
La paziente all'ottavo mese è stata portata in emergenza dal Suem 118 in sala parto, la sua situazione sembrava critica.
Le due piccole
Le due neonate sono state prontamente assistite dal personale della terapia intensiva neonatale, subito allertato data la prematurità e il parto podalico che rappresentano un fattore di rischio. Entrambe sono nate «reattive», non presentando complicazioni: alla nascita la prima pesava 1.650 grammi e la seconda 2.150. La madre è stata regolarmente dimessa e le due figlie sono ricoverate in attesa che raggiungano il peso e la completa maturità del sistema respiratorio prima di poter lasciare il San Bortolo.
Questo parto è una rarità
«L'assistenza al parto podalico è diventata molto rara - spiega Marcello Scollo, direttore dell'Uoc ostetricia e ginecologia del San Bortolo - ma situazioni imprevedibili come questa non permettono di ricorrere al taglio cesareo con il travaglio in fase molto avanzata. Grazie alle competenze di assistenza a questo tipo di parti, come indicato dalle linee guida nazionali e internazionali, è stato possibile gestire l'emergenza eseguendo le corrette manovre di estrazione del neonato dopo aver avvisato neonatologi ed anestesisti, come prevedono i protocolli di gestione».